Scopriamo insieme cosa sono i Sarmale, involtini di cavolo, parte integrante della cucina della Romania. Ecco qualche curiosità su questa pietanza.
Ci sono pochi alimenti che hanno viaggiato per il mondo come hanno fatto gli involtini di cavolo. I Sarmale, come sono chiamati in Romania, sono oggi considerati un piatto incredibilmente delizioso fatto di ingredienti tipici di questo Paese. Dietro questa gustosa ricetta, c’è una ricca storia di centinaia di anni che ne ha costruito il gusto e il prestigio. È un piatto preparato soprattutto in occasione di feste e festività, ma consumato anche come alimento tradizionale.
Sarmale, la storia degli involtini di cavolo rumeni
Gli involtini di cavolo rumeni hanno una delle storie più interessanti e ricche tra tutti i piatti. Si tratta, infatti, di una ricetta multiculturale, alla quale hanno contribuito decine di Paesi di tutto il mondo.
In un primo momento, gli involtini di cavolo sono stati creati dai turchi, che affermano di essere i creatori originali del piatto. Durante la conquista di più territori, la ricetta si è diffusa e adattata alle altre cucine.
Bulgaria, Slovenia, Ungheria, Russia, Ucraina, Azerbaigian, Kazakistan, Polonia, Svezia, Germania, Finlandia, Serbia e Grecia hanno contribuito all’arricchimento di tale pietanza.
La Romania, però, ne ha fatto una parte essenziale della propria cultura dd è uno dei pochi Paesi in cui il sarmale è definito un alimento tradizionale principale, facendo parte della cultura locale da oltre cento anni.
Quando sono preparati
Tali involtini sono consumati soprattutto nei pasti festivi, durante le celebrazioni nazionali. Che si tratti di Natale, Pasqua, Festa Nazionale, matrimoni o festa di Capodanno, gli involtini di cavolo rumeni raramente mancano nel menu.
Di solito, sono preparati con foglie di cavolo cappuccio fresche o in salamoia. In Romania si utilizzano anche le foglie di vite al posto di quelle di cavolo, in quanto sono più morbide. Il ripieno, poi, è – solitamente – preparato su una base di carne di maiale macinata, anche se, spesso, sono usate anche altre carni, quali pollo macinato, tacchino, agnello e manzo, anche mixate.
Il ripieno di carne è mescolato con riso bollito per una consistenza più ricca: inoltre, la ripieno sono aggiunte cipolle grandi, tritate finemente, erbe fresche, come prezzemolo, aneto, coriandolo e alloro, ma anche cipollotto, rosmarino, basilico, coriandolo e timo. Alle erbe, si aggiungono le spezie, come sale, pepe e paprika dolce.
Infine, sono aggiunti purea o succo di pomodoro che i rumeni chiamano bulion (o brodo di pomodoro), nel quale sono cotti gli involtini.
Fatti culturali, storici e gastronomici su questa pietanza
Il termine sarmale, o sarma, deriva da il turco sarmak, che letteralmente significa “rotolo“. In Romania, al posto delle foglie di cavolo, si utilizzano anche foglie di uva, cavolfiore, acetosa o barbabietola.
In Croazia e Bosnia, gli involtini di cavolo sono preparati con carne macinata e manzo affumicato, con l’aggiunta anche di pancetta, salsicce o carne di maiale secca.
In Dalmazia non è aggiunto il riso al ripieno. Aggiungono, tuttavia, limone e spezie, come chiodi di garofano, cannella e arachidi. In Turchia hanno la più grande varietà di ricette di involtini di cavolo.
Dalle ricette vegane alle ricette non vegane, considerano queste vere e proprie prelibatezze e le trattano di conseguenza. Gli involtini di verza sono conditi con pinoli, cannella, menta, pepe nero, prezzemolo, aneto, uvetta e Pimenta dioica.