Esiste un luogo in Sardegna noto per essere il “borgo delle pietre sonore”. Stiamo parlando di San Sperate, una pittoresca e semi sconosciuta cittadina a poca distanza da Cagliari. Panorami mozzafiato, splendidi agrumeti e giardini “speciali” vi aspettano in questo meraviglioso angolo nel sud della bella isola sarda. Pronti? Si parte per un nuovo entusiasmante viaggio di scoperta.
I turisti visitano San Sperate essenzialmente perché è noto come il “paese dei murales”. Ogni angolo del centro storico è ricoperto di graffiti che raccontano la storia di questo meraviglioso paese, ma affrontano anche temi di grande attualità e importanza. I murales raffigurano scene di vita contadina e episodi di vita quotidiana.
Passeggiare per le vie del borgo è come esplorare un vero e proprio museo a cielo aperto.
La storia del borgo dei murales inizia nel lontano 1968 quando un giovanissimo artista emergente di nome Pinuccio Sciola, di ritorno da un viaggio in giro per le capitali europee, decide di ravvivare il suo paese d’origine dipingendo con graffiati gli anonimi e tristi muri della città. Preso dalla vena creativa contagia con il suo entusiasmo l’intera comunità che lo segue in questa colorata impresa di riqualificazione cittadina. Ben presto la notizia del paese dei murales si diffuse oltre i confini sardi e da ogni angolo d’Italia e persino dall’Europa giungono artisti per esprimere la loro arte sui muri di San Sperate.
Vista l’importanza del borgo dal punto di vista artistico e culturale, nell’ultimo decennio si sono tenuti molti workshop dedicati all’arte a cui hanno preso parte figure importanti del panorama italiano e internazionale.
Non esiste un itinerario prestabilito per andare alla scoperta dei murales di questo borgo, ma basta camminare per le vie strette e pittoresche del centro storico e trovare la propria strada.
Uno dei luoghi più belli e particolari di San Sperate è il Giardino Sonoro, opera dell’artista Pinuccio Sciola, ovvero di colui che trasformò questa cittadina nel “borgo dei murales”. Questo posto magico è è il perfetto mix tra arte e natura sulla scia del megalitismo sardo.
La Chiesa di San Sperate martire è la più importante della città. Ha un’alta torre campanaria e si trova in una magnifica piazza.
Tantissime abitazioni di questo magnifico borgo sono state tramutate in case-museo dove sono esposti strumenti agricoli d’epoca e reperti antichi alcuni dei quali sono solo delle copie. Ne è un esempio la famosa Maschera Ghignante del riso sardonico che fu rinvenuta in uno scavo a San Sperate e il cui originale è oggi esposto nel Museo Archeologico Nazionale di Cagliari.
Quando siete in vacanza a San Sperate non dimenticate di mangiare le pesche che sono considerate tra le più buone di tutta la Sardegna. Il borgo infatti è il più importante produttore di pesche dell’isola sarda.
In onore di questo frutto ogni anno a metà luglio in coincidenza con la festa religiosa del Santo Patrono si tiene anche una festa molto famosa.