C’era una volta e c’è ancora il cappello da chef, quello alto e sontuoso, a forma di cilindro o a fungo. In Francia lo chiamano la toque blanche. Non c’è nulla che rende meglio il mestiere da chef di questo tipico cappello con tante pieghe. Secondo la leggenda, le pieghe sarebbero dovute essere 100. Perché proprio questo numero e che significato ha? Scopriamolo insieme.
Le origini di un’icona inconfondibile
Anche se può sembrare che il cappello da cuoco sia sempre esistito, in realtà è un’invenzione piuttosto “recente”. Sembra che sia stato inventato in Francia nel 1800. Anche se la fortunata creazione viene attribuita dalle fonti allo chef francese Alfred Suzanne, quest’ultimo ha sempre ammesso di aver “rubato” l’idea ad un collega chef rinomato, il cuoco di corte del re Re Giorgio IV d’Inghilterra: Marie Antoine Carême.
Lo scopo di quest’invenzione era quella di andare a sostituire le retine che solitamente usavano i cuochi dell’epoca durante il loro lavoro in cucina.
Da dove deriva la forma del cappello da chef?
La forma cilindrica è stata concepita per far respirare il cuoio capelluto, arieggiare la testa e far asciugare il sudore. Stando tante ore vicino a tanti fuochi accesi, è normale sudare. Oltretutto quel tipo di cappello riduce visibilmente il rischio di perdere capelli e ritrovarli nei piatti cucinati.
La forma del tipico cappello da cuoco è stata anche studiata per sottolineare l’autorità della figura dello chef. In tal mondo all’interno della cucina nella brigata subito si riconosce chi comanda e da chi prendere ordini.
Leggenda delle 100 pieghe
Oggi esistono diversi cappelli per cuochi e il classico copricapo dalle numerose pieghe e di forma cilindrica viene usato sempre meno. Quando fu inventato nel lontano 1800, si narra che il cappello da chef dovesse avere 100 pieghe, né di più né di meno. Il motivo era molto particolare e se non conoscete la storia è davvero difficile da dedurre o indovinare. Le pieghe del cappello dovevano essere 100 come il numero dei modi di cucinare le uova che un vero chef doveva conoscere. Le pieghe quindi sono una metafora delle abilità dello chef che devono essere superiori a quelle di chiunque altro in cucina. Nell’Ottocento infatti si riteneva che la bravura di un cuoco stesse nel cucinare in innumerevoli modi diversi cibi semplici e creativi, come appunto un uovo.
Oggi gli chef usano il cappello alto cilindrico solo nelle occasioni importanti e non quotidianamente. Si è diffuso anche il cappello a fungo, sempre comodo ma meno alto. D’ora in avanti quando vedete il cappello del cuoco sapete la storia che si nasconde dietro e chi l’ha inventato.