Probabilmente non tutti conoscono la provenienza delle cozze che si mangiano. Ecco, quindi, qual è la risposta.
Non tutti sanno qual è la vera provenienza delle cozze che si comprano. Saperlo, però, è molto interessante.
I vari tipi di cozze
Quando ci troviamo durante la stagione estiva, di certo, si fa più viva la voglia di mangiare dei piatti a base di pesce.
Per fortuna, peraltro, in commercio ci sono tanti tipi di pesce che provengono anche dalle nostre parti, e, quindi, dal Mediterraneo.
In particolare, i pesci più comuni che possiamo troviamo all’interno dei confini italici sono, per esempio, il branzino, il merluzzo, le acciughe, le sardine, il tonno, lo sgombro, e via discorrendo.
Inoltre, come da titolo, in Italia abbiamo anche le cozze, e, per la precisione, ci sono anche diverse tipologie.
In effetti, anche se non tutti lo sanno, esistono alcune varietà differenti di cozze italiane. In particolare, se percorriamo lo Stivale, si distinguono ben nove tipi di cozze.
A tal proposito, quindi, ricordiamo, perlomeno qualche tipologia come, per esempio, le cozze di Trieste, di Scardovari DOP, la cozza adriatica, il Mosciolo selvatico di Portonovo, altro ancora.
Queste varietà, dunque, si differenziano sostanzialmente per le dimensioni e per il sapore che, per l’appunto, può essere più o meno intenso.
A questo punto, quindi, se si vuole preparare un buon piatto a base di cozze, di sicuro, bisognerà stabilire persino quale tipologia prendere in considerazione.
La provenienza delle cozze
Le cozze, per la precisione, sono dei molluschi costituiti da due gusci scuri dalla forma uguale.
In genere, questi gustosi frutti di mare si trovano sugli scogli, e, più propriamente nel Mar Mediterraneo e nell’Atlantico.
Le cozze, peraltro, hanno anche delle interessanti proprietà. A tal proposito, per esempio, possiamo ricordare che possiedono le proteine nobili e le vitamine B e C.
Non mancano nemmeno i sali minerali, tra cui, il potassio, il fosforo e il sodio. Inoltre, i molluschi in questione hanno anche un’azione antiossidante e persino afrodisiaca.
Al di là di queste qualità positive, però, molto spesso può capitare che, quando si comprano le cozze dal pescivendolo o al supermercato, non si sappia qual è l’origine delle stesse.
A dire la verità, invece, sarebbe opportuno preoccuparsi di conoscere la provenienza delle cozze che mettiamo nel nostro piatto.
In particolare, nonostante ne esistano molti tipi, in commercio troviamo soprattutto due specie.
Così, di solito, ci troviamo di fronte alle cosiddette Mytilus galloprovincialis, tipiche del Mediterraneo, e alle Mytilus edulis, cioè quelle provenienti dall’Atlantico.
Se ci fate caso, dunque, potete vedere sull’etichetta il logo europeo che indica la denominazione di origine controllata. In questo caso, si tratta proprio delle cozze Scardovari.
Infatti, queste ultime sono le uniche che possono vantare una vera e assoluta italianità e che provengono da una filiera controllata e certificata.
Nella fattispecie, la zona di produzione della cozza Scardovari è il Delta del Po, in un punto, peraltro, piuttosto sperduto.
Questo speciale mollusco è diventato DOP soltanto nel 2015, in seguito a delle procedure burocratiche di non poco conto.
Al giorno d’oggi, inoltre, la cozza di Scardovari è protetta, per l’appunto, da un Consorzio di Tutela.