Avete mai assaggiato la pizza chetogenica? Dopo la pizza all’ananas di Gino Sorbillo, ecco l’ultima novità sfornata nel mondo food dei lievitati. Si tratta di una pizza per chi è a dieta chetogenica e quindi teoricamente la pizza non potrebbe proprio mangiarla. L’idea innovativa e super gustosa è opera di un ristorante speciale che si trova nel cuore della Capitale, ovvero il primo ristorante chetogenico d’Italia. Dopo la cacio e pepe, la carbonara, il salame di cioccolato e la cheesecake, ecco anche la pizza per chi sta a dieta. Siete curiosi di scoprire come è fatta e se ha superato la prova d’assaggio?
Dove mangiare la pizza chetogenica
Se questa novità del mondo pizza vi incuriosisce e volete assaggiarla il più presto possibile, dovete sapere che si trova solo nel menù di un unico ristorante in Italia. Si chiama DOC (abbreviazione Di origine chetogenica) ed è il primo ristorante chetogenico d’Italia.
I piatti in menù come la carbonara o il tiramisù (solo per citarne due famosi) non sono molto distanti dalle ricette tradizionali, anzi gli ingredienti sono gli stessi, soltanto che vengono usati mix di farine vegetali e non si usa mai zucchero bensì eritrolo. Per esempio per la carbonara non viene usata la pasta normalmente acquistata al supermercato, ma viene fatta in casa usando, oltre a farine vegetali a basso indice glicemico, e gomma di xantano come additivo.
I prezzi sono alla portata di tutti e sul menù viene indicato con un bollino DOC giallo quando il piatto è chetogenico e completamente privo di zuccheri e con un bollino DOC grigio se è solo low cab, ovvero con basso contenuto di carboidrati. Se volete prenotare una cena con amici qui niente paura, tutti le pietanze proposte in menù ci sono anche in versione “normale” perché ama la cucina tradizionale e non è a dieta.
Come è la pizza chetogenica?
Questa pizza speciale dall’aspetto sembra una classica pizza (non napoletana), ma in realtà è realizzata con farine ad alto contenuto di fibre (derivate da bambù e cicoria), amido, farro, frumento e altre proteine. L’impasto che fuoriesce comunque è bianco e non di colore scuro (è stato dimostrato infatti che i colori dei cibi influenzano la percezione di appetibilità agli occhi di chi li vuole mangiare).
Viene usato il lievito di birra, ma non c’è una lunga lievitazione. Riposa solo 24 ore. Poiché è ricca di fibre, questa pizza ha un elevato potere saziante, ma non risulta calorica e non ha zuccheri. Una pizza di 100 grammi ha meno di 200 calorie. Il sapore è molto particolare: è una pizza friabile, scrocchiarella, ma anche morbida e biscottata. Profumata e ad alta digeribilità, viene condita a piacimento un po’ come la pinsa.