Sapete che le olive nere, in realtà, non esistono in natura? Scopriamo come sono prodotte e perché assumono tale colorazione.
Il mondo della gastronomia è ricco di sorprese e curiosità, una delle quali riguarda un alimento molto apprezzato nella dieta mediterranea: le olive nere le quali, però, non esistono in natura così come le conosciamo. In molti, forse, non lo sanno, ma si tratta della pura e semplice verità: scopriamo, dunque, insieme come sono realizzate e perché gli si conferisce tale colorazione in fase di produzione.
Le olive nere non esistono in natura
Le olive sono uno dei prodotti più apprezzati della cucina mediterranea e sono disponibili in differenti varietà, tra le quali ci sono le olive taggiasche, le Belle di Cerignola e le Ascolane Tenera. Le cosiddette “olive nere” non sono una varietà naturale, piuttosto il risultato di un processo di colorazione.
Le olive nere – che troviamo, di solito, nei negozi alimentari – sono, in realtà, olive di varie tipologie che hanno subito un trattamento che conferisce loro la colorazione scura.
Questa pratica ha suscitato dibattiti e interrogativi in materia di trasparenza nell’industria alimentare. Un esempio rilevante è un’analisi condotta nel 2015 dal Centro Tutela Consumatori Utenti (CTCU), nella quale è stato rilevato che molte olive nere – vendute nei negozi – erano state sottoposte a colorazione industriale.
Sicurezza e legalità dei coloranti
Nonostante le preoccupazioni, i coloranti usati per dare alle olive il loro colore nero, come il gluconato ferroso (E579) o il lattato ferroso (E585), sono considerati sicuri.
Queste sostanze, classificate come additivi stabilizzanti secondo la legislazione europea, devono essere obbligatoriamente dichiarate in etichetta, da apporre, poi, sulla confezione del prodotto messo in vendita.
Come riconoscere le olive colorate
Per distinguere le olive nere colorate da quelle naturalmente scure, è fondamentale leggere attentamente l’etichetta. La presenza di codici come E579 o E585 indica che le olive sono state trattate affinché risultino nere.
La variante nera naturale è – in realtà – composta da olive verdi a piena maturazione, la cui colorazione varia dal marrone al rossiccio, ma che, nei fatti, non arriva mai a un nero uniforme.
Le olive verdi, quando mature, sono più ricche di lipidi e più difficili da denocciolare, il che spiega la preferenza per le olive verdi artificialmente colorate di nero, più semplici da mettere in commercio e già prive di nocciolo.
Spesso, sono abbinate a diverse pietanze, come i peperoni – specialmente a Napoli – o cotte al forno, con del peperoncino o preparate mediante questa modalità di cottura, per poi aggiungerle, ad esempio, alla pizza. Si possono mangiare anche a crudo, in base alle proprie preferenze.