A San Martino ogni mosto è vino, un viaggio da Nord a Sud, tra borghi castelli e paesaggi autunnali, qualche suggerimento per una breve vacanza Enoturistica, tra vini storici, buon cibo e se il tempo lo permette tante attività all’aperto.
Conclusa la vendemmi, l’Italia è pronta ad accoglierci cone le sue cantine. Non c’è cantina senza il suo vino tippico, in Italia sono oltre 350 e molti con vitigni autoctoni. Ogni vino racconta la storia e la tipicità di un territorio : Il Nebbbiolo, il Sangiovese, il Vermentino, fino ai vitigni riconosciuti in tutto il mondo, come Chardonnay, Pinot, Sauvignon, tri più conosciuti.
Ogni anno ha la sua storia e ed ogni vino è diverso da un anno all’altro- secondo gli enologi il 2018 è un ottima annata- per produzione e qualità dei vini. Cerchiamo di raccontarvi i più famosi, con il suo territorio di tradizione e cultura dei borghi, proponendovi visite, degustazioni, e spunti culturali di turismo attivo, dal wine&bike ai cordi di cucina.
I vini e le tipicità del Nord Italia
Piemonte, i tipici rossi di carattere della Laga
Grandi rossi per l’invecchiamento, rigorosi e di gradazione ferma, ma anche dei bianchi di tutto rispetto. Dici Piemonte e ti viene in mente il Barolo, prodotto in 11 comuni delle Langhe in provincia di Cuneo. Iniziamo la nostra visita dal Castello Falletti del Barolo Per Visitare il WIMU uno spettacolare museo del vino progettato dall’architetto francese François Confino.
Sulla strada del Barolo incontrerete tante cantine, vi consigliamo l’Azienda Giacomo Grimaldi, con terrazza panoramica sul castello, nel paese di La Mora La cantina Rocche Costamagna di Alessandro Locatelli in un B&B di gusto artistico.
A soli 20 km da Barolo merita una visita Barbaresco, cuore di un altro grande rosso DOCG. La visita alla torre della terrazza panoramica è d’obbligo, come anche il giro dell’enoteca regionale del Barbaresco in una chiesa sconsacrata, che rende omaggio a oltre 120 cantine dei tre Comuni di Produzione. Consigliamo però Cisa Asinari dei Marchesi di Gresy: vini eleganti e blasonati, appena fuori Barbaresco.
Lombardia e Veneto, bollicine e freschi rosati
Il territorio della Lombardia votata al vino è la Franciacorta, che indica le bollicine del Metodo Classico (con rifermentazione in bottiglia sui lieviti), in provincia di Brescia, vicino al Lago d’Iseo. Le cantine Domaine Bersi Serlin un’azienda di proprietà famigliare , una cantina vicina all’ Abbazia di San Pietro in Lamosa in Provaglio d’Iseo dei monaci di Cluny che risale al medioevo e anche per una degustazione di qualità.
Anche l’aria del Prosecco di Conegliano Valdobbiadene, è votata alle bollicine, ma con un altro metodo di fermentazine chiamto “charmat”(in autoclave. Il territorio offre scorsi di rara bellezza, soprattutto nell’area storica del Cartizze, una collina con vigne di pregio vicino Valdobbiadene, Per la visita in cantina suggeriamo Cantina Villa Santi, in stile Palladiano, sove soggiornarono personaggi famosi del calibro di Canova e Napoleone. ‘azienda appartiene a Marco e Giancarlo Moretti Polegato, enologi e noti produttori delle scarpe Geox.
Sul Lago di gGarda entriamo nel mondo dei rosati col Bardolino Chiaretto, e come cantina per la degustazione la Cantina Zeni, con museo enologico annesso ricco di strumenti della civiltà contadina.
Centro Italia dal Sangiovese al Sagrantino
Toscana patria del Sangiovese
E’ il sogno di tutti gli enoturisti. Apprezzata per i vini, i borghi medioevali, i paesaggi arricchiti da file di cipressi e vigne, insieme a Piemonte e Sicilia è la più importante regione vinicola. Tra i tanti gioielli troviamo il Chianti Classico e il Brunello di Montalcino, rossi prodotti in territori votati alla viticoltura. Se vi trovate qui vi consiglio il Chianti Winetasting tour.
La Toscana vanta anche cantine d’architettura, come quelle maremmane di Petra, progettate da Mario Botta e Rocca di Frassinello, firmata da Renzo Piano.
Il vitigno principale della regione è il Sangiovese e il “cuore” enologico delle provincie di Firenze e Siena. Qui si produce il Chianti Classico, rosso strutturato da assaggiare al Castello di Brollo del marchese Francesco Ricasoli. Visitiamo anche l’armeria di famiglia con i cimeli del barone Bettino Ricasoli, due volte Primo Ministro dell’Itali subito dopo la riunificazione, dopo Camillo Benso Cone di Ccavour.
Il Brunello di Montalcino DOCG si produce nel territorio limitrofo di Montalcino, un caratteristico borgo dove l’ultima domenica d’ottobre c’è la sagra del Tordo, con sfilate e giostre medievali. Occasione ghiotta per una visita in cantina alla Fattoria dei Barvi, che custodisce bottiglie dell’annata 1892, a Biondi Santi, Marchio d’eccellenza Italiane e tempio del Brunello.
Umbria tra i vitigni del Sagrantino
Il Sagrantino di Montefalco DOCG, è un rosso secco e passito prodotto in 5 comuni i più conosciuti Montefalco e Bevagna (PG), due caratteristici borghi medievali umbri. Affinato almeno 33 mesi, il Sagrantino è un rosso strutturato e importante che accompagna selvaggina e carni saporite.
Tra le cantine segnialiamo Tenuta Castelbuono della famiglia Lunelli, un’architettura moderna sormontata da un tetto -guscioa forma di carapace, opera di Arnoldo di Pomodoro. Invece per un’esperienza d’enoturismoa tuttotondo c’è Antonelli San Marco, che oltre a ottimi Sagrantino e bianchi Trebbiano Spoletino, propone passeggiate nel bosco, degustazioni e cosi di cucina in cantina con cuoche casalinghe umbre.
Sud e Isole vini forti e decisi
Campania e Puglia, dalla costa d’Amalfi al Negroamaro
La Costiera Amalfitana è un altro posto da sogno: mare da cartolina, splendidi borghi marinari (come Amalfi, Atrani e Positano)
un paesaggio agrario modellato dell’uomo, limonaie e vigneti terrazzati.( Chiamati “eroici” perche non meccanizzabili) Tra le cantine della Costa d’Amalfi meritano la vista con degustazione le cantine Ettore Sammarco e Marisa Cuomo, nel piccolo comune di Furore, territorio tra i più “eroici” del territorio.
Con un lungo salto in Puglia meridioonale arriviamo in Salento, terra del Barocco Leccese e del Negroamaro, un vitigno a bacca rossa da cui si ottengono anche freschi rosati, come quelli del Duca Carlo Guarini, nota cantina di Scorrano (Lecce). Nella barocca città di Galatina degustiamo in rosato di Santi Dimitri, moderna cantina con pareti di roccia e dei fratelli Cantele,a Guagnano, nel laboratorio polisensoriale con cucina a vista.
Sicilia e Sardegna, isole votate al vino
Reagione di grande fascino, la Sicilia è sempre più conosciuta come “terra del vino”, ricca di vitigni autoctoni e paesaggi molto eterogenei tra loro. Il più caratteristico è quello dell’Etna zona di grandi cantine e di una bellezza fuori dal comune, dove i muretti a secco in pietra vulcanica strappano ogni centimetro di terra utile per far posto alle vigne.
Domina su tutto il vulcano, mistrioso e un pò sinistro – l’ultima eruzione del 2013 – in un contesto ambientale patrimonio dell’UNESCO a tratti lunare con lave, piante endemiche, profumi e colori insoliti, che virano dal giallo al nero. In questa fertile terra vulcanica, prosperano viti di Nerello Macalese e Carricante, alla base dell’Etna DOC, vino bianco e rosso, tra i principali vini siciliani.Tra le più importanti cantine Barone di Villagrande è un’azienda storica e un raffinato wineresort.
Anche la Sardegna ha tante carte da giocare, soprattutto i vitigni autoctoni Vermentino(bianco) e i rossi Cannonau e Cagnulari. Quest’ultimo in particolare, è stato ricoperto e valorizzato dal territorio del Coros(Sassari), grazie soprattutto alla Cantina Cherchi di Usini la prima a crederci. E se la vicina Gallura è il regno prediletto del Vementino, sull’isola di Carloforte, nell’area del Sulcis torniamo a Bare rosso con il Carignano