L’alimentazione dei bambini è priva di sale e spezie aggiunte nei primi mesi di vita, ma arriva un momento in cui queste vengono aggiunte. Qual è il momento giusto?
Il sale
Il sale è un elemento molto utilizzato in cucina. Questo è composto esclusivamente da cloruro di sodio, elemento importante per la funzionalità del nostro organismo, ma allo stesso tempo può essere deleterio se assunto in quantità esagerate. Esistono principalmente 2 tipologie di sale: di rocca o salgemma e marino. Il sale di rocca viene estratto dalle rocce e per questo è puro e non necessita alcuna lavorazione. Mentre quello estratto dal mare, quindi per evaporazione, è “sporco” e quindi necessita di un processo di raffinazione. Nella lavorazione questo tipo di sale perde quasi completamente lo iodio e quindi spesso troviamo in commercio il “sale iodato” cioè sale marino al quale viene aggiunto lo iodio. Possiamo quindi dire che la scelta migliore sarebbe quello di rocca perché appunto non raffinato.
Benché l’aggiunta di sale nell’alimentazione quotidiana, può dare sapore alle ricette, se aggiunto in maniera eccessiva può portare all’insorgenza di malattie come ipertensione, osteoporosi, carie, danni renali e altro. Gli esperti quindi consigliano di non superare la dose di 4gr giornalieri (per gli adulti), dose che aimè gli italiani spesso superano di gran lunga. C’è infatti da tener conto he molti alimenti contengono già sale e quindi addizionarne altro può essere deleterio. Se questo è vero per gli adulti però non è altrettanto vero per i bambini che anno capacità e necessità fisiche differenti dalle nostre.
Sale nell’alimentazione infantile
Nelle prime pappe che prepareremo ai nostri piccoli, il sale non dovrà essere aggiunto. Assaggiandole i genitori magari pensano: “Ma è insipida per questo non la mangia”. Non lasciamoci ingannare dal nostro palato! I bambini prima della pappa bevevano solo ed esclusivamente latte materno o crescita, e quindi non sono affatto abituati al sale. Quindi ciò che per noi è insipido per loro è saporito. Teniamo conto anche di un altro fattore molto importante, ovvero il sale nascosto. Se leggiamo le etichette dei prodotti che utilizziamo per la pappa, noteremo che è presente una minima quantità di sodio all’interno. Inoltre nelle pappe non dolci, solitamente aggiungiamo anche il formaggio grattugiato, che contiene naturalmente sale. Quindi possiamo dire che sostanzialmente i bambini nelle prime pappe assumono sale, ma in piccolissime quantità. Infatti secondo le linee guida l’assunzione di sale nei bambini fino ai 12 mesi non dovrebbe superare 1gr.
Che dire però delle pappe preparate dopo l’anno? Le linee guida dicono che il quantitativo di sale fino ai 3 anni non dovrebbe superare i 2gr. Quindi poco più che quello fornito fino ai 12 mesi. Di conseguenza nelle minestre ne aggiungeremo in quantitativo davvero piccolissimo. Perché appunto come dicevamo prima, il bambino man mano che cresce, assume anche altri cibi che contengono “sale nascosto“. Il quantitativo di sale man mano che il bambino cresce va via via aumentando fino a raggiungere quello degli adulti che come abbiamo visto è di 4gr. Ma perché nell’alimentazione infantile il sale dev’essere poco presente? Tutte le patologie che porta l’eccesso di sale da adulti lo fa anche nei bambini. In maniera maggiore nei bambini piccoli che non hanno la capacità di espellere e assimilare il sale in eccesso perché il loro organismo non ne è capace.
Conclusioni
Concludendo quindi possiamo dire che per tutto c’è un tempo, anche per il sale. Non lasciamoci ingannare dal nostro palato e ricordiamoci che la salute viene prima di tutto. Non vorremo mai essere causa di patologie o problematiche di salute nei nostri bimbi. Al contrario vogliamo sempre seguire le linee guida degli esperti e rivolgerci al nostro pediatra di fiducia per tutti i consigli del caso.