Quali sono gli affettati con più grassi? Ecco la classifica di quelli che non sono propriamente indicati per la dieta.
Gli affettati sono, di certo, piuttosto presenti all’interno dell’alimentazione quotidiana di molte persone. Ma ce ne sono alcuni che bisogna mangiare con moderazione.
Gli affettati: buoni e comodi
Al giorno d’oggi, per chi ama i piatti a base di carne, ci sono svariati salumi che si possono scegliere quando ci si trova al supermercato o dal macellaio.
Comunque sia, anche se, alle volte, si può avere le idee piuttosto confuse a riguardo, c’è una differenza precisa tra gli insaccati e quelli che non si possono considerare insaccati.
Gli insaccati, infatti, sono costituiti da carne mista, tritata ed essiccata. Invece, tutti gli altri salumi sono ricavati da tagli di carne intera.
Questi ultimi, in genere, sono realizzati con la spalla o con la coscia di un determinato animale.
Inoltre, i salumi sono i prodotti che si presentano interi oppure in trancio. Quando si parla di affettati, quindi, si intendono i prodotti che si tagliano, per l’appunto, a fette.
Di solito, poi, sugli scaffali dei negozi di alimentari, possiamo notare una grande varietà di affettati, confezionati in pratiche vaschette, in grado di mantenere una certa freschezza.
Gli affettati in vaschetta, peraltro, sono molto comodi per tutti coloro che non hanno tempo di preparare un pasto elaborato, ma, che vogliono comunque mangiare della carne appetitosa.
Per di più, risultano anche essere piuttosto adeguati durante la stagione estiva o quando le temperature si alzano, e quando, perciò, non si ha voglia di consumare un pasto caldo.
Uno dei piatti molto diffusi nel periodo sopracitato, infatti, è il tradizionale prosciutto e melone.
Questa pietanza, alle volte, si può considerare semplicemente come un antipasto, anche se, per esempio, è possibile accompagnarlo ad altri alimenti.
Prosciutto e melone, infatti, si sposa bene con la mozzarella a bocconcini oppure una gustosa insalata di pomodori.
Gli affettati più grassi
Tuttavia, per quanto buoni possano essere gli affettati, bisogna tenere presente che, anche in questo caso, è meglio non esagerare.
I medici, in effetti, spesso e volentieri, ci ricordano che includere gli affettati troppo spesso alla nostra dieta può provocare diversi disturbi sgradevoli.
A tal proposito, ricordiamo il colesterolo alto, l’incremento dei livelli di insulina, e persino può aumentare il rischio di contrarre altre malattie gravi.
Così, è bene evitare di consumare di frequente soprattutto gli affettati più grassi e ricchi di sale.
Invece, per quanto riguarda quelli più magri, come la bresaola e il prosciutto cotto, possono essere scelti anche due volte a settimana.
Ci sono, in particolare, alcuni tipi di affettati che sono considerati più grassi e che quindi, in potenziale, possono fare più male.
Da consumare con moderazione, quindi, sono il prosciutto crudo, la pancetta, lo speck e il guanciale.
Ma, poi, ancora, meglio non esagerare con il mocetto, nonché una tipologia prodotta tipicamente in Piemonte e in Valle d’Aosta.
Infine, lo stesso discorso si può fare per il culatello e il lonzino, anche se, è bene sottolinearlo, sono meno grassi del prosciutto crudo.