Le patate sono state considerate per lungo tempo un alimento ‘povero’. Generazioni di contadini di Santa Maria a Monte, hanno dedicato la loro vita alla coltivazione di questo tubero e, in particolare, alla ‘Patata Tosca’. Una varietà allungata con buccia e pasta gialla che ha una grande resistenza alla cottura e viene, perciò, utilizzata per la preparazione di qualsiasi pietanza. Il suo gusto è peculiare e il marchio è stato registrato.
Un prodotto antico e anche un segno distintivo di questo piccolo Comune in provincia di Pisa in Toscana che per celebrarla ogni anno, in agosto, organizza la Sagra della Patata fritta. Da mezzo secolo l’appuntamento torna ad animare le strade del piccolo borgo facendo accorrere numerosi visitatori provenienti da ogni parte d’Italia.
Il rituale allestimento del padellone nel quale friggere le patatine
Le patatine fritte fanno gola a tutti e quella di Maria a Monte, forse, anche di più. Intorno a lei si costruisce un evento suggestivo e accattivante che richiama gente anche solo per prendere parte all’ormai rituale frittura nel padellone che viene allestito in piazza della Vittoria.
Gli stand gastronomici apriranno al pubblico a partire dalle 18 del 16 agosto e per cinque giorni, fino al 20 agosto, saranno pronti a servire ai partecipanti due i menù: il primo “a tema” patata di Santa Maria a Monte, il secondo con i prodotti tipici della Toscana.
Un evento che si rinnova sin dal 1972
L’evento è diventato parte integrante della storia di questo territorio. Dal 1972 è il Comitato della Sagra della Patata, insieme a volontari che pianifica gli eventi che ruotano intorno all’iniziativa che quest’anno spegne 51 candeline. L’ingresso è gratuito e nell’ambito delle iniziative programmate sono previsti diversi eventi di intrattenimento per rallegrare le serate di festa. Una kermesse per la quale sarà vestito a festa non solo il centro storico della cittadina, ma anche le piazze e le stradine limitrofe.
Un territorio ricco di storia: Giosuè Carducci e Galilei hanno abitato qui
Non solo famosi sapori di una volta in questo territorio, ma anche tanta storia. Santa Maria a Monte è stato uno strategico avamposto militare, ma è ricordata soprattutto perché ha ospitato Giosuè Carducci che vi abitò insieme al padre Michele, medico curante del paese. Proprio alla famiglia Carducci è legata una storia tragica che si consumò proprio in questo piccolo centro: il papà di Carducci, avrebbe ucciso il figlio Dante con un bisturi, a causa delle continue e pressanti richieste di soldi da parte del figlio, seppure l’episodio fu archiviato come suicidio. Un’altra casa importante si trova a Santa Maria a Monte ed è quella di Galilei.