Se sei un viaggiatore che ama le mete insolite e lontane dal turismo di massa, sei nel posto giusto perché oggi ti portiamo alla scoperta del favoloso Deserto del Quarto Vuoto. Questo posto dal nome così affascinante è in gran parte ancora inesplorato dall’uomo, il che rende il nostro viaggio ancor più entusiasmante ed avventuroso. Pronti, si parte alla volta delle dune di sabbia dell’Arabia Saudita.
Il Rub’al Khali in Arabia Saudita è un’immensa e sconfinata distesa desertica in gran parte ancora inesplorata. Nota come il Deserto del Quarto Vuoto, è un paesaggio magico, sensuale e affascinante perché è un luogo ancora selvaggio e carico di mistero.
Il nome stesso di questo deserto arabico è molto significativo: quarto è inteso come spazio (dopo terra, mare e cielo) e vuoto perché è così inospitale che non c’è da nessuna parte la presenza umana.
Oltre 1000 chilometri di dune desertiche per una larghezza di 500 chilometri: nel suo complesso il Rub’al Khali copre una superficie di 650.000 chilometri, di cui il 90% sono inesplorati dall’uomo.
Persino i beduini, abitanti del deserto, non osano avventurarsi oltre, anche per le numerose leggende spaventose che circondano questo luogo inospitale.
Secondo le leggende, tanti re e condottieri valorosi si sono avventurati in questo deserto alla ricerca “del suo cuore” capace di donare a chi l’avesse trovato il potere della giovinezza e della vita eterna.
Secondo un’altra leggenda, al centro esatto del deserto (mai raggiunto finora dall’uomo) vivrebbe un’antica civiltà nota come l’Atlantide di Sabbia.
Oggi è possibile, grazie alle varie agenzie turistiche dell’Oman, fare il tour del deserto e pernottare in una tenda. Chi non vorrebbe dormire una notte nel deserto guardando le stelle?
Questo luogo così misterioso e inospitale è la destinazione perfetta per voi, se desiderate provare un’esperienza nuova ed entusiasmante, se avete uno spirito avventuroso e non vi spaventano le sfide.
Vi emozionerete dinanzi alle dune giganti e ai magnifici paesaggi desertici al tramonto del sole. Dimenticate oasi e fonti d’acqua: qui ancor meno che nella celebre Death Valley non piove mai e non ci sono oasi dove ristorarsi. Ecco perché è sconsigliato avventurarsi da soli senza guide esperte nell’esplorazione del Rub’al Khali, perché si rischia la vita o di perdersi facilmente.
II tour guidati sono la soluzione migliore perché sono organizzati per far fronte a qualsiasi imprevisto e si basano su grandi scorte d’acqua e tratti precisi.
Accade all’improvviso, ma è un’emozione indimenticabile assistere al canto delle dune nel deserto. Le dune emettono delicati suoni e melodie molto piacevoli da sentire quando i granelli di sabbia si spostano.
Il deserto è un luogo magico, anche se a molti può apparire pericoloso ed ostile vista l’assenza di fonti d’acqua e della presenza umana.
Attraversare le dune a bordo di un dromedario, dormire come i beduini in una tenda sotto le stelle, baciarsi davanti a un tramonto infuocato e fare video al sole che sorge tra le dune sono esperienze difficili da descrivere a parole, bisogna solo viverle.