Lo scorso autunno, in seguito ad un’intensa campagna di scavo nel grande santuario termale toscano del Bagno Grande a San Casciano dei Bagni, è stato ritrovato un antichissimo tesoro in Italia dal valore inestimabile. Di cosa si tratta? Perché ha sconvolto gli archeologi e suscitato l’attenzione mediatica da ogni parte del globo?
Il santuario a San Casciano dei Bagno risale all’età etrusca e fu abbandonato in età romana nel V sec. a.C. Il team di archeologi che ha guidato la fortunata campagna di scavi ha rivelato le prime straordinarie notizie riguardanti il sito archeologico. In questa primissima fase di indagini storico scientifiche, a colpire è il nome di una divinità Flere Havens che in lingua etrusca significa letteralmente Il nume della fonte. Questo nome è stato rinvenuto inciso su 5 statue di bronzo risalenti al I sec. d.C. e collocate originariamente nella parte più antica del sito.
Lo scorso autunno a colpire l’attenzione degli archeologi e della stampa internazionale è stato proprio il ritrovamento di queste statue in bronzo, che subito sono state paragonate ai Bronzi di Riace e che vengono date tra il II secolo a.C. e gli anni in cui Tiberio era imperatore.
Si tratta del più importante ritrovamento di statuaria in bronzo avvenuto in suolo italiano. La straordinaria scoperta è stata possibile grazie al lavoro combinato di 60 esperti provenienti da ogni angolo del globo (architetti, geologi, archeologi, esperti di numismatica, archeobotanici, esperti di epigrafia, storici dell’arte).
A rendere importantissima la scoperta è il fatto che fino a quest’epoca si conoscevano solo manufatti in terracotta e non in bronzo.
Oltre alle 24 statue in bronzo dedicate a diverse divinità collegate alla salute, al benessere e alla medicina (il sito era un bagno termale), sono state rinvenute più di 5000 monete in oro, argento e bronzo e importanti iscrizioni in latino e in etrusco.
Tra i bronzi spiccano: una figura femminile con chitone e mantello, un Apollo nell’atto di tirare con l’arco risalente al 100 a.C., una figura maschile dal corpo deforme (si tratta di una scelta voluta dall’artista per sottolineare il potere di guarigione della fonte e dell’acqua termale del Bagno) e un efebo.
Molto interessante anche ciò che hanno rivelato gli storici in merito alle offerte votive in legno rinvenute nella vasca. Sembrano suggerire una pratica religiosa insolita, ovvero i fedeli gettavano queste offerte nella vasca al fine di chiedere una grazia, ovvero la guarigione da qualche malattia.
In definitiva il ritrovamento del tesoro in Italia a San Casciano dei Bagni è di inestimabile valore poiché è il più grande tesoro di epoca greco-romana.
Per vedere i bronzi e il resto del tesoro basterà recarsi a San Casciano dei Bagni poiché proprio lì sorgerà un museo dedicato alla conservazione e alla valorizzazione di tutti i reperti rinvenuti, oltre ad un vero e proprio parco archeologico unico al mondo. Sepolti nel fango per oltre 2000 anni, oggi questi tesori riemergono in tutto il loro splendore per essere ammirati dal mondo intero e riscrivere la storia dell’arte.