Se dopo il pasto, rimane del riso cotto avanzato, abbiamo una infinità di idee per riutilizzarlo. Ma è davvero una buona idea?
La conservazione rapida degli alimenti, in particolare in estate, è importantissima, anche con il riso che spesso avanza, scopriamone i motivi.
Alimenti e temperature
Che gli alimenti siano soggetti a cambiamenti nella qualità a seconda delle temperature in cui si trovano è un dato di fatto.
Specialmente in estate la cosa è molto più evidente: le temperature influenzano la crescita e il riprodursi di microrganismi, creando reazioni, perdita di acqua e di nutrienti, che compromettono la sicurezza degli alimenti stessi. Sia che si tratti di alimenti crudi, che cotti.
Quando una volta acquistati, lasciamo gli alimenti a temperatura ambiente, a seconda di dove ci troviamo e della stagione dell’anno, la temperatura dell’aria circostante, può andare da 10°C a 40°C. Quest’anno in Italia ci sono stati anche dei picchi maggiori.
Con tali temperature, gli alimenti diventano maggiormente vulnerabili alla contaminazione microbica, alla progressiva degradazione, alla perdita di colore e sapore.
Per questo motivo, una volta acquistati, gli alimenti non possono restare a temperatura ambiente a lungo, ma devono essere consumati, alcuni entro poche ore, altri entro pochi giorni.
Se non vogliamo vederli deperire rapidamente, quasi tutti devono essere posti in contenitori ermetici o essere sottoposti a diversi tipologie di trattamento come ad esempio: l’essiccazione, la salatura, l’affumicatura ecc.
Il frigorifero è in grado di rallentare grazie ad una temperatura tra 0°C e 8°C, la crescita dei microrganismi, ma è bene ricordare che non l’arresta del tutto.
Infatti occorre ricordare che la refrigerazione non è in grado di eliminare eventuali microrganismi già presenti negli alimenti. Oppure eventuali contaminazioni crociate tra gli alimenti. Motivo per cui viene consigliato di separare gli alimenti crudi dai cotti, conservati i sacchetti sigillati o appositi contenitori.
Senza contare che alcuni alimenti possono subire alterazioni indesiderate a basse temperature, come la cristallizzazione del miele o la “perdita di tono” dei prodotti da forno.
Riso cotto avanzato
Sappiamo che la cottura, con la temperatura che supera i 60°C, oltre ad uccidere la maggior parte dei microrganismi, cambia le proprietà degli alimenti.
Attraverso la cottura rendiamo gli alimenti appetibili, ma se troppo elevata può essere causa della perdita di alcuni nutrienti quali le vitamine o gli acidi grassi essenziali.
Un motivo in più che porta a consumare in breve tempo gli alimenti o quantomeno a conservarli nel frigorifero o nel congelatore dopo un rapido raffreddamento.
Ma che fare e come comportarsi con del riso cotto avanzato?
Nella realtà di ogni cucina è molto facile che si abbiano degli avanzi di cibo cotto che non finiscono nell’umido.
Con il pensiero di poterli riutilizzare, spesso diventa un rituale quotidiano riutilizzare pasta o riso avanzati, Si preferisce destinarli ad altre ricette, piuttosto che abbandonarli nell’immondizia!
Eppure, non è sempre salutare riscaldare un piatto che si è raffreddato, anche se potrebbe sembrare l’unica soluzione più ovvia per la sua consumazione.
Nella realtà tutto dipende da come abbiamo conservato gli alimenti una volta cotti. Molto dipende dal tempo che abbiamo fatto passare tra la preparazione iniziale del piatto e il momento in cui lo consumiamo.
In particolare è fondamentale fare attenzione a come trattiamo il riso, in quanto riporre in modo sbagliato il riso ormai cotto potrebbe portare a delle conseguenze spiacevoli per la salute.
Stando a degli studi eseguiti e poi diffusi dal date dal Servizio Sanitario Nazionale del Regno Unito, esiste la possibilità di esporsi a possibili intossicazioni alimentari, a seguito del consumo di riso mal conservato.
Quindi se si vuole continuare a conservare il cibo avanzato dopo la cottura, per poterlo consumare in un secondo momento, è bene conoscere e adottare alcune precauzioni di carattere pratico.
Come va conservato il riso
Circa le regole che fanno parte della cottura e della conservazione corretta del riso cotto, è bene sapere che il riso ( come altri alimenti), non dovrebbe rimanere esposto a “temperatura ambiente”, una volta cucinato, per un periodo superiore a sessanta minuti. A maggior ragione se siamo nel periodo estivo.
Dunque, se ci siamo resi conto che ne abbiamo cucinato troppo o di non poterlo mangiare tutto, è meglio mettere subito ciò che è rimasto in frigorifero.
Tra le regole da seguire se non si vuole danneggiare l’elettrodomestico, dopo aver cucinato, occorre aspettare che il cibo sia raffreddato un po‘. Solo in seguito si potrà riporlo in frigo.
Quindi il riso va conservato al freddo finché non pensiamo di volerlo consumare e questo deve avvenire possibilmente entro il giorno dopo averlo cucinato per la prima volta.
A questo punto dobbiamo fare attenzione a riscaldare il cibo una sola volta e in modo completo. È meglio evitare di raffreddarlo nuovamente e cuocerlo di nuovo.
Quindi tornando alla cottura dei cibi in generale per scongiurare questi problemi si dovrebbe cercare di cucinare solo quanto occorre per la giornata, per evitare troppi avanzi inutili. Ma perché è importante fare tutte queste cose?
C’è un rischio collegato alla cottura del riso, e si chiama Bacillus cereus, si tratta di un tipo di batterio che può farci ammalare se mangiamo cibo contaminato.
Si tratta di un tipo di batteri che possono sopravvivere anche dopo che il riso è stato cotto. Se il riso rimane fuori dal frigo, i batteri crescono velocemente e rilasciano sostanze tossiche. Queste sostanze possono causare sintomi come vomito e diarrea che possono durare fino a un giorno.