Molti prima di cucinare il riso hanno l’abitudine di sciacquarlo velocemente sotto l’acqua corrente per eliminare buona parte dell’amido che riveste il chicco, oltre ad eventuali tracce di arsenico, così da non mangiare “riso ai pesticidi“.
La maggior parte dei pesticidi chimici, classificati in base al loro uso come insetticidi, fungicidi, erbicidi, acaricidi, ecc., sono in misura minore o maggiore sostanze tossiche per l’uomo.
I pesticidi e l’arsenico possono essere trovati in diversi alimenti, anche nel riso, tuttavia non è sufficiente sciacquare questo alimento sotto il getto di acqua corrente, per eliminare eventuali tracce di arsenico dal riso. In natura, possiamo trovare l’arsenico, una sostanza tossica, sia nell’acqua che nel sotto suolo, inoltre è anche prodotto dalle attività umane.
Ciotola di riso bianco – www.wineandfoodtour.it
Ciascuno di noi è vulnerabile alla presenza di arsenico presente nell’acqua potabile che beviamo e nel consueto utilizzo di determinati alimenti, quali ad esempio: il latte e i latticini, il grano e in particolare il riso. Si tratta di prodotti che attingono il loro potenziale da suoli e falde acquifere, caratterizzati da una particolare concentrazione di arsenico inorganico.
Questo cereale, conveniente e versatile, può essere impiegato nelle più svariate preparazioni sia dolci che salate o essere utilizzato come alimento per i celiaci, in quanto privo di glutine. Ma poiché ha bisogno di molta acqua per crescere, è una delle coltivazioni più vulnerabili alla contaminazione da arsenico, secondo quanto evidenziato da numerosi studi effettuati negli ultimi anni.
In che modo si possono evitare i pericoli di inquinamento da arsenico preparando le pietanze a casa? Il consiglio di numerosi specialisti della nutrizione, è di risciacquare i cereali crudi prima della cottura per rimuovere le tracce della sostanza tossica, ma non basta: cerchiamo di capire cosa fare.
In che modo si possono eliminare i pesticidi dal riso
A questo proposito, esistono due azioni in grado di contribuire alla riduzione del contenuto di arsenico nel riso: la cottura in ammollo e la cottura in abbondante acqua.
Se si deve preparare il riso, è bene immergerlo in abbondante acqua e lasciare in ammollo per tutta la notte, dopodiché scolarlo e sciacquarlo sotto il rubinetto: in questo modo si eliminerà oltre l’80% dell’arsenico presente.
Inoltre se si cuoce il riso in abbondante acqua, stando alle informazioni degli esperti, si può eliminare fino al 57% dell’arsenico mediante questo semplice accorgimento. Una volta terminata la cottura, basterà scolare il riso e sciacquare ancora con dell’acqua calda, in modo da togliere anche le ultime tracce di arsenico, ancora presenti nell’acqua di cottura.
Varietà di riso
Se vogliamo scongiurare il rischio di mangiare riso ai pesticidi, è possibile sostituire i tipi di riso che utilizziamo nella nostra dieta con varietà di riso a basso livello di arsenico inorganico.
Da uno studio realizzato alcuni anni fa negli Stati Uniti, è emerso ad esempio come il riso integrale sia generalmente più ricco di arsenico che non il riso lavorato, in quanto questo elemento si ritrova per lo più nei chicchi di crusca.
Di conseguenza, si può decidere di utilizzare più di frequente il riso bianco piuttosto che il riso integrale, Oppure di orientarsi verso le innumerevoli varietà disponibili sul mercato: dal riso rosso, al riso Venere (nero), al riso basmati o al riso selvatico.
Tuttavia, gli esperti suggeriscono di non consumare il riso con eccessiva frequenza, preferendo altri cereali che siano meno ricchi di arsenico.
Si può scegliere di utilizzare il bulgur, l’amaranto, il miglio, la quinoa, il farro, l’orzo, il grano saraceno, la farina di mais per la polenta: sono alternative che non contengono glutine quanto il riso e pertanto idonee a soddisfare le esigenze dei celiaci.