Ogni giorno gli archeologi riportano alla luce nuovi importanti manufatti, reperti e testimonianze delle civiltà passate. Proprio in questi giorni è stato rinvenuto un papiro dal team di archeologi dell’Israel Antiquities, durante una campagna di scavo a Masada. Il papiro scoperto ha svelato un particolare mai scoperto prima.
Se siete curiosi di sapere di cosa si tratta, non vi resta che continuare la lettura.
Il papiro rinvenuto a Masada
Prima di capire il contenuto del papiro rinvenuto a Masada, è importante capire cosa rappresenta Masada e qual è la sua storia. Masada si trova in Israele ed era un’antica fortezza voluta dal re Erode II nel IV sec. a.C.
Nel corso della prima guerra giudaico- romana Masada fu conquistata dai Sicarii (uno dei primi gruppi di ebrei specializzati nell’atto dell’assassinio). Nel 72 d.C. i Romani, guidati da Lucius Flavius Silva con la sua X Legione Fretensis, marciano alla volta di Masada per riconquistarla. Dopo un lungo assedio, con l’ausilio di un ariete e una rampa, sfondarono il muro principale d’ingresso e presero la fortezza di Masada.
I Sicarii, piuttosto che finire schiavi di Roma, preferirono la morte. Secondo alcuni storici, si uccisero tra di loro (la loro religione proibiva il suicidio, a differenza di quella dei romani). Secondo altre fonti, invece, morirono di fame dopo aver distrutto tutte le scorte di cibo.
La busta paga del soldato romano
Fatta questa premessa, vediamo ora al contenuto del papiro rinvenuto a Masada. Si tratta di una busta paga dettagliata di un legionario romano del periodo della prima guerra romano-giudaica del 72 d.C. Nello specifico negli scavi di Masada sono stati portati alla luce 14 rotoli, 13 scritti su papiri e 1 solo su carta pergamena.
Il papiro rivela tanti dettagli interessanti per comprendere meglio come funzionava il lavoro e come era la paga del legionario romano nel I sec. d.C. Per esempio gli storici hanno scoperto, leggendo la busta paga, che si tratta del riepilogo di due stipendi (in totale erano tre annuali).
Dallo stipendio venivano detratte le spese per gli stivali e per una tunica di lino, ma anche per il foraggio per il cavallo del legionario. Non solo. Come si evince dalle cifre, le detrazioni superano lo stipendio percepito dal legionario. Secondo gli storici, è molto probabile che ai soldati era concesso di saccheggiare durante le campagne militari.
Ciò rende più sensata la lettura della busta paga. Altrimenti viene da chiedersi perché i legionari decidevano di restare visto che le detrazioni erano altissime. Gli esperti non hanno dubbi sul fatto che i legionari avessero delle entrate extra, ovvero dei guadagni al di fuori della vita militare.
Sicuramente ci saranno ulteriori studi e confronti con altri documenti dell’epoca per capire meglio come era la vita del soldato romano, quali spese fisse doveva sostenere e se la paga era sempre la stessa o dipendeva dal grado militare, ma anche dal periodo storico di riferimento (è sicuro che un legionario romano del I sec. d.C. della prima guerra romano-giudaica aveva una busta paga diversa rispetto ad uno del I sec. a.C.).