La storia e le curiosità sui ricci del gattopardo, i biscotti realizzati dalle monache di clausura di Palma di Montechiaro.
I ricci del gattopardo sono biscotti siciliani molto famosi, che furono realizzati dalle monache di clausura di Palma di Montechiaro, in provincia di Agrigento. Tali dolci che sono citati anche nel romanzo “Il Gattopardo“, sono prodotti e venduti esclusivamente dalle monache di clausura del Monastero Benedettino del Santissimo Rosario.
A Palma di Montechiaro, le monache Benedettine continuano a produrre i ricci di gattopardo, seguendo una ricetta che non ha subìto cambiamenti nel corso dei secoli. Tali biscotti sono caratterizzati da una forma lunga e rigata, denotati da una base di mandorle.
Quali sono le caratteristiche che li rendono così speciali e da dove deriva il loro intrigante e particolare nome? Se anche voi ve lo siete chiesti, vi consigliamo di scoprire la storia e tutti i segreti di questi dolci – realizzati tra le mura monastiche – nelle prossime righe.
A differenza dei dolci che si possono acquistare in pasticceria, dove si è abituati a valutare i dolci attraverso una vetrina prima di procedere alla scelta, il Monastero di Palma di Montechiaro non utilizza una vetrina, bensì una rota di legno, un tempo utilizzata per l’abbandono dei neonati in totale anonimato.
Tale strumento, assieme da una campana e una cassetta per donazioni, permette di mantenere il contatto con l’esterno pur rispettando la clausura.
Il processo dell’acquisto dei biscotti inizia con il suono di un campanello, seguito dalla voce di una suora visibile solo attraverso una grata. I biscotti sono consegnati all’acquirente mediante la rota.
Il legame tra questi dolci e il famoso romanzo “Il Gattopardo” scritto da Giuseppe Tomasi di Lampedusa risale alla metà del XVII secolo.
Durante una visita al monastero da parte del Duca Santo Giulio Tomasi di Lampedusa, antenato dell’autore Giuseppe Tomasi, le suore idearono una ricetta speciale per onorarlo. Tale episodio è stato – poi – inserito nel romanzo, motivo per cui i biscotti portano tale nome.
Nel mese di dicembre 2023, tali biscotti sono stati inseriti nel “Registro delle Eredità Immateriali della Sicilia”, in quanto simbolo della tradizione dolciaria siciliana. Essi, inoltre, rappresentano anche uno strumento che, nei fatti, permette alla comunità monastica di interagire, anche se in modo estremamente riservato, con quella laica, che può, dunque, mangiare un prodotto artigianale di alta qualità e dal sapore particolare e unico, visto che sono prodotti solamente in tale luogo.
Fonte immagine in evidenza: vsitapalmadimontechiaro/facebook.com