Nell’XI secolo i Ravellesi cercarono di liberarsi dai legami con Amalfi: il borgo fu circondato da mura e le famiglie patrizie iniziarono a costruire le proprie sontuose dimore, eleggendo un proprio duca; nel 1086 Ravello divenne anche sede vescovile. Con la conquista normanna e la loro affermazione nel Meridione iniziò il declino di Ravello, divenuta nel 1131 parte del regno. Nel 1137 la Repubblica di Pisa devastò per tre giorni Ravello: nonostante ciò i Ravellesi, abili mercanti, avevano conquistato anche i mercati arabi e, tra il XII ed il XIII sec., la città raggiunse circa 36.000 abitanti.
Durante la guerra del Vespro (1282-1302) i Francesi occuparono Ravello, che si riscattò con 135 once d’oro. Guidata dal giudice Giovanni Frezza parteggiò per Ladislao di Durazzo nella sua lotta per la riconquista del regno ed occupò Scala, che invece parteggiava per Luigi II d’Angiò. Nei secoli seguenti Ravello cominciò il suo declino e si ridusse anche la sua popolazione: nel XVII sec. la peste indebolì ulteriormente la cittadina, decimandone la popolazione; nel 1818 la diocesi di Ravello fu soppressa ed aggregata di nuovo all’arcidiocesi di Amalfi.
Il Museo del Duomo, allestito nella cripta. Contiene urne cinerarie romane e sarcofagi, ma anche sculture di particolare interesse (il busto di Sigilgaida Rufolo, una delle più belle sculture di tutta l’arte occidentale del ‘200 in Italia Meridionale), argenti del Tesoro, pastorale in argento e reliquiario dei Santi Barbara, Lorenzo e Tommaso.
La Chiesa di San Giovanni del Toro costruita nel 975, nella quale si conserva un ambone del XII sec., che poggia su due archi a tutto sesto, riccamente lavorati a mosaico e sostenuti da quattro colonne con capitelli diversamente lavorati e che presenta notevoli affreschi. Anche la cripta è decorata.
La Chiesa di Santa Maria a Gradillo del XII sec., nella quale i nobili si riunivano per discutere gli affari pubblici. L’interno è a tre navate divise da capitelli con archi ogivali su alti piedritti.
Il Museo del Corallo, fondato nel 1986, che raccoglie manufatti in corallo, cammei, madreperle incise e conchiglie, dall’epoca romana al secolo scorso.
La Chiesa dell’Annunziata, ora sala congressi per i convegni organizzati dal Centro Universitario Europeo per i Beni Culturali.
La Chiesa di San Francesco in stile gotico con convento e chiostro, fondata dal Santo di ritorno dall’Oriente.
Il Belvedere della Principessa di Piemonte.
Palazzo Gonfalone, con bellissimo cortile ad archi acuti su colonne.
Palazzo Tolla, sede del Municipio.
Palazzo D’Afflitto con elementi medioevali.
Ex Convento degli Agostiniani con chiesa restaurata.
Il Monastero di San Trifone.
La Chiesa di Santa Chiara con affresco trecentesco che raffigura il Christus Pantocrator e pavimento settecentesco in maiolica.