Il castello di Donnafugata e la cattedrale di S. Giovanni Battista sono due mete importantissime che ci aiutano a comprendere meglio la storia di Ragusa, oltre ai suoi Ponti.
A sud-est della Sicilia sorge Ragusa, una provincia tranquilla, lontana dal trambusto di altri importanti centri urbani come Palermo o Catania. La sua storia è svelata in tappe principali e piatti tipici. Riviviamole insieme nei passaggi successivi.
È impossibile parlare di Ragusa senza prima menzionare la catastrofe che nel 1693 devastò la città. Un terremoto di magnitudo 7.4 distrusse quasi completamente ogni edificio e tolse la vita a quasi 10.000 persone. Le vie di Ragusa, tutt’oggi, raccontano un po’ di quella storia. La città, arroccata su una collina, è divisa in due parti: Ragusa Ibla abbattuta dal disastro e, sopra la collina, la nuova Ragusa.
Alla sua storia si aggiungono splendidi esempi di architettura barocca – che caratterizzano il luogo – tra chiese e palazzi, come nel caso del castello di Donnafugata, costruito dal Senatore del Regno e dal Barone Corrado Arezzo nell’800. La sua struttura di tipo medievale, si estende in un’area di circa 2500 metri quadrati ed è composta da 122 stanze, alcune delle quali visitabili.
L’ingresso del castello è costituito da un ampio cortile rurale, mentre la sua facciata è contornata da finestre tipiche dello stile gotico. Alla veduta del castello si includono due torri laterali dalla forma circolare.
Nel cuore di Ragusa sorge la cattedrale di S. Giovanni Battista che fu iniziata nel 1706 per opera di due maestri costruttori: Mario Spata e Rosario Boscarino. Dopo varie interruzioni, la chiesa fu completata e consacrata nel 1778. La sua ampia facciata in stile barocco presenta tre statue raffiguranti L’Immacolata, Il Battista e S. Giovanni Evangelista. Sempre sulla facciata della cattedrale, compare un decorativo orologio solare, recentemente restaurato.
I Ponti di Ragusa sono diversi tutti eretti tra il 1843 e il 1964, con lo scopo di collegare le aree della Ragusa moderna, ma non solo anche per permettere ai sui turisti di ammirare delle viste da lasciare senza fiato.
Ponte Vecchio è il primo che ha permesso di sviluppare l’area urbana andando oltre l’ostacolo naturale della vallata Santa Domenica. Questo ponte fu costruito grazie al frate Gianbattista Occhipinti Scopetta ed è conosciuto anche col nome Ponte dei Capuccini.
Ponte Nuovo, lungo 132 metri e largo 10, venne costruito su volere di Filippo Pennavaria, durante il fascismo. La sua struttura architettonica lo vede composto da 4 pilatri in cemento armato e ricoperto da pietra viva e 4 arcate.
Passiamo poi al Ponte Papa Giovanni XXIII conosciuto anche come Ponte Nuovissimo o Ponte San Vito, costruito su unica campata e collega il quartiere Cappuccini con quello del Carmine.
Se siete in visita a Ragusa ovviamente non potete evitare di degustare le specialità culinarie ragusane fra cui citiamo come primi piatti i cavati al sugo e i ravioli di ricotta, passiamo poi al pesce fresco o per gli amanti di uno spuntino veloce perché non degustare del pane fatto in casa, condito con Olio Dop Monti Iblei e un buon pezzo di Caciocavallo Dop o la Provola Ragusana.
Vi sono anche i presidi Slow Food che vanno citati come la Cipolla di Giarratana, la Fava cottoia di Modica e il dolce Fagiolo cosaruciaru di Scicli.
Si finisce poi con i tipici dolci siciliani fra cui non mancano di certo le paste di mandorla e i cannoli siciliani.
I piatti Ragusani possono essere accompagnati dal rinomato vino Cerasuolo di Vittoria, unico DOCG siciliano.
Se non potete invece recarvi a Ragusa ma avete voglia di degustare una di queste prelibatezze potete trovarle su Don Cannolo, che vi accontenterà spedendo a casa vostra tutte le specialità siciliane come la brioche col tuppo per la vostra colazione col gelato o del buon pesto al pistacchio per un primo piatto da far invidia anche al miglior chef stellato.