È una qualità di fungo particolare e secondo gli esperti cinesi renderebbe molto intelligenti le persone che lo consumano.
Le tipologie di fungo presenti nel mondo sono tantissime, con varità da non consumare e altre commestibili. Affidarsi al parere di un esperto è un dovere, così come acquistarli solo presso negozi specializzati e certificati. Una doverosa premessa per introdurre una qualità di fungo molto particolare, sia nell’aspetto e sia nel gusto, che secondo alcuni studi potrebbe aumentare l’intelligenza del consumatore.
Si chiama Hericium Erinaceus, meglio conosciuto come testa di scimmia o criniera di leone. Ha un aspetto curioso, si presenta con un colore bianco latte e cresce in Nord Europa – Nord America e Asia.
È un fungo che si può mangiare ed è anche molto buono, solo non molto utilizzato perché rarissimo. In Cina e Giappone viene impiegato per la medicina naturale grazie alle ottime proprietà cicatrizzanti e ottimali per il sistema nervoso. I Nativi Americani avevano sempre in borsa questo fungo usato come “cerotto” in caso di taglio per fermare in sangue.
Ci sono moltissimi studi svolti su questa qualità di fungo, essendo usato da sempre dalle popolazioni antiche per un insieme differente di cure o migliorie. Secondo gli esperti, questo è un prodotto ricco di proprietà antinfiammatorie e antiossidanti con una quantità di prebiotici ottimali per preservare il livello gastro-enterico.
Il fungo infatti viene spesso associato a cure che riguardano l’apparato digerente, per curare o preservare la mucosa.
Una azione determinante per questa parte del corpo, nutre la flora batterica ed elimina l’infiammazione delle mucose rendendole impermeabili.
Uno studio recente svolto da alcuni ricercatori della Corea del Sud e Australia ha messo l’accento su altre proprietà di questo fungo. Sembra infatti abbia un composto attivo che rende più intelligenti. Cosa vuol dire? Ha il potere di alimentare e stimolare i nervi del cervello oltre che aumentare la memoria.
Gli esperti che hanno portato avanti questo studio hanno spiegato di come la scoperta sia arrivata quasi per caso. Il loro obiettivo era quello di trovare dei composti bioattivi, mentre hanno potuto confermare l’azione potente del principio attivo contenuto nel fungo per nervi e memoria.
È quindi indubbio – sempre secondo gli esperti – che le proprietà del fungo possano essere applicate sul sistema nervoso, calmando lo stress e aumentando la concentrazione per alleviare l’ansia. In un concetto di medicina avanzata, ci sono degli studi in corso per applicarlo su malattie neurologiche e non solo.
In generale, viene consigliato l’uso in caso di gastrite – acidità e digestione lenta. Se il medico concorda, si può usare anche per azioni dirette antinfiammatorie e per rafforzare il sistema immunitario. Un fungo particolare nel suo aspetto e nel suo gusto, ottimo in cucina seppur raro ed eccellente come medicina.