Alimento salva pasto per eccellenza, il formaggio ha una spiccata versatilità e una varietà infinita. Che sia ottenuto dal latte di capra, di mucca o qualsiasi altro latte, bisogna prestare attenzione a non eccedere. Come facciamo a regolarci quindi? Scopriamo quando formaggio mangiare a settimana.
Stagionato, fresco, a pasta molle a pasta dura, speziato o non, il formaggio è amato da moltissime persone. La sua grande varietà e versatilità lo rendono adatto per antipasti, primi secondi e anche dessert. I suoi usi cambiano in base alla consistenza.
I formaggi a pasta dura come ad esempio il pecorino o il parmigiano, vengono solitamente utilizzati grattugiati per insaporire primi piatti. Se invece parliamo di formaggi semiduri come ad esempio l’asiago, l’emmental e simili, questi vengono utilizzati per creare farce di torte salate o anche per insaporire varie preparazioni di primi e secondi piatti. Entrambe queste categorie sono utilizzate anche come antipasto semplicemente tagliati e proposti in taglieri insieme ai salumi. Ottimo è anche l’abbinamento con alcune confetture.
I formaggi a pasta molle, categoria della quale fanno parte stracchino, robiola, crescenza eccetera, sono invece adoperati per preparazioni sia dolci che salate. Dall’antipasto al dolce, questi formaggi sono adoperati essenzialmente crudi, ma a volte vengono aggiunti a fine cottura per amalgamarli meglio nelle pietanze ancora calde. Che siano a pasta molle o dura, i formaggi sono ricchi di calorie e grassi, quindi quali è meglio mangiare? Ma soprattutto quanto formaggio mangiare a settimana?
Nell’ambito di un’alimentazione sana ed equilibrata, spesso si opta per l’eliminazione dei formaggi, questo però non è sempre corretto. Esistono infatti molti formaggi magri, ovvero con un basso apporto di grassi. Tutti i formaggi a pasta molle sono naturalmente più leggeri di quelli stagionati, perché? Sono ricchi di acqua è consecutivamente hanno meno parte grassa. Quindi quando si parla di quanto formaggio mangiare a settimana, in questo caso, si può dire che, può essere consumato anche tutti i giorni ma in modo equilibrato.
I formaggi da scegliere maggiormente sono quelli che sull’etichetta riportano un basso contenuto di grassi. In questa categoria troviamo i fiocchi di latte e i formaggi freschi. Attenzione però ai formaggi spalmabili, alcuni di questi sono uniti con midi e grassi per avere una maggiore consistenza e cremosità. Leggiamo quindi sempre bene le etichette. Altro fattore di cui tener conto è il quantitativo di sale, il formaggio in genere ne è molto ricco, quindi non esageriamo con le quantità onde evitare un’assunzione eccessiva di sodio.
Dopo aver fatto una premessa sui tipi di formaggi, vediamo quindi quanto formaggio è consigliato mangiare a settimana. Qui possiamo fare un ragionamento generico che si applica ovviamente a persone che non hanno particolari problemi a livello di colesterolo, pressione alta e trigliceridi. In questi casi particolari, l’uso di formaggi stagionati è abbastanza sconsigliato se non in piccole quantità sporadicamente. Quindi quanto formaggio mangiare a settimana?
I formaggi fanno parte delle proteine, quindi come tali dovrebbero essere alternati a carne, pesce, legumi e uova. In linea di massima quindi si consiglia di non superare le 3 volte a settimana, nei casi di formaggi stagionati a pasta dura o semidura. La dose in questo caso da applicare è quella di 50 gr a porzione.
Se invece parliamo di formaggi freschi le cose cambiano. La Società Italiana Nutrizione Umana (SINU) pone delle linee guida di cui possiamo tener conto. Per quanto riguarda le porzioni di formaggi freschi da consumare a settimana, le quantità si aggirano intorno ai 100gr a porzione (massimo 3 volte a settimana).
Se invece ci riferiamo a latticini freschi come ad esempio latte e yogurt, questi possono essere consumati anche 2 volte al giorno in porzioni pari a 125gr.
Nella tradizione popolare è insolito unire formaggi con confetture o frutta. L’evoluzione culinaria così come la sperimentazione del mix di sapori, ha portato ad una scoperta oggi molto diffusa. Ovvero parliamo dell’esaltazione del gusto del formaggio unita a quella di confetture. Oggi infatti, non è insolito trovare nei taglieri di formaggi dei ristoranti, confetture di frutta abbinate.
Da questa gustosa unione nasce un famoso detto popolare “al contadino non far sapere quanto è buono il formaggio con le pere”.