Non tutti, forse, avevano mai pensato che la lasagna, in realtà, deve avere un numero di strati esatti. Ecco quanti.
La lasagna, formata da tanti strati, di certo, è un piatto molto sostanzioso che, in genere, piace anche ai palati più esigenti.
Quando si parla di pietanze italiane famose un po’ in tutto il mondo, di certo, ci possono subito venire in mente la pasta e la pizza. In realtà, però, stando a una classifica stilata da una catena alberghiera nostrana, pare proprio che a occupare i primi posti non siano i cibi appena menzionati.
In effetti, se si dà credito a questa graduatoria, sul podio troviamo rispettivamente il pesto, il riso al bergamotto e le lasagne al ragù.
Queste ultime, peraltro, sono davvero molto conosciute anche fuori dai confini italici, e, spesso e volentieri, gli stranieri, oltre a gustarle nel Bel Paese, si cimentano nella loro preparazione.
Per quanto riguarda, invece, la loro origine, spesso, ancora al giorno d’oggi, non manca una certa diatriba tra Bologna e Napoli, città che, per l’appunto, tendono a contendersene l’invenzione.
Fatto sta che, come viene riportato ne Libro di cucina del secolo XIV, risalente alla seconda metà dell’Ottocento, la ricetta originale era caratterizzata da strati di formaggio e pasta all’uovo.
Le lasagne, benché abbiano delle origini emiliane, o, per qualcuno, campane, in realtà, se si percorre lo Stivale, ci si rende conto che possiedono svariate varianti regionali.
In genere, però, quando si riferisce a questo tipico piatto italiano, si tende a prendere in considerazione la versione bolognese.
Quest’ultima, nella fattispecie, è caratterizzata da pasta all’uovo, ragù rosso di carne, besciamella e formaggio grattugiato a pasta dura.
Comunque sia, forse, non tutti sanno quale dovrebbe essere il numero perfetto di strati per ottenere un buon risultato. A tal proposito, secondo gli esperti in materia, in primis, devono essercene non meno di tre.
Gli strati ideali, però, sono quattro o cinque e anche ben conditi. Infatti, se così non fosse, si rischierebbe di realizzare una lasagna piuttosto secca e, quindi, poco gradevole al palato.
A questo punto, inoltre, è bene anche ricordare che, anche in tal caso, il troppo stroppia. Fare un’eccessiva stratificazione, infatti, potrebbe, allo stesso modo, generare qualche problema di consistenza.
Per regolarsi, peraltro, è opportuno anche considerare l’altezza della teglia, poiché le lasagne non devono strabordare da essa. Quest’ultima, poi, è meglio sceglierla in vetro per una questione estetica.
Se optate per un contenitore di questo materiale, infatti, l’effetto sarà migliore e si potrà notare in maniera più distinta la combinazione di cui è composta la pietanza.
Insomma, dopo queste semplici indicazioni, la prossima volta, probabilmente, non rischierete di commettere degli errori banali.