La carne rossa, stando agli esperti, dovrebbe essere consumata in modo poco frequente. Ecco quante porzioni sono concesse.
La carne rossa dovrebbe essere consumata soltanto alcune volte per non incorrere in certe problematiche.
Stando a una recente indagine, sembrerebbe che in Italia ci sia una percentuale di circa dell’8 per cento di vegetariani.
Le tipologie di carne
Ciò sta a significare che molte persone nel Bel Paese dovrebbero apprezzare i piatti a base di carne.
D’altra parte, ci sono numerose pietanze che includono la carne e che hanno un grande successo sia dalle nostre parti che all’estero.
In effetti, ad aiutare questa varietà sono anche le diverse tipologie di carne. Anzitutto, quindi, si distingue a seconda del colore.
E, il colore, a sua volta, è dovuto alla quantità di mioglobina presente, nonché una proteina globulare posta nelle fibre dei muscoli.
Comunque sia, in generale, troviamo tre tipologie di carne: la rossa, la bianca e la nera.
Non ci possiamo dilungare su tutte le specie di animali che appartengono a determinati tipi. Tuttavia, ne elenchiamo perlomeno qualcuna.
Per esempio, tra le carni rosse troviamo il manzo, il vitello, il maiale, il cavallo.
Invece, tra le carni bianche ci sono il pollo, il tacchino, il coniglio, la faraona. Le carni nere, invece, sono quelle della selvaggina.
Secondo una ricerca piuttosto recente, quindi, pare che le specie più consumate al mondo siano il bovino e il pollo.
Nella fattispecie, per quanto riguarda l’Italia, secondo i dati raccolti da Food and Agriculture Organization Corporate Statistical Database, pare che il consumo giornaliero di carne dovrebbe essere all’incirca di 110 grammi pro capite.
Il consumo di carne rossa
E, a questo punto, bisognerebbe, però, chiedersi se veramente, come si dice spesso, alla lunga, la carne rossa possa fare male al nostro organismo.
Insomma, è importante domandarsi se ci sia davvero una connessione tra un consumo eccessivo di carne rossa e le malattie cardiovascolari.
In effetti, sembrerebbe che non sia così facile rispondere a questi interrogativi e che ci siano delle risposte alquanto differenti tra di loro.
Sì, perché alcuni esperti pare che la vorrebbero addirittura eliminare dalla dieta, e altri, invece, sembra che ci vedano molti lati positivi, come, per esempio, i minerali e le vitamine presenti.
Di recente, quindi, alla Northwestern University, cioè una delle università più rinomate degli Stati Uniti, si è effettuata una ricerca con la quale si è cercato di spiegare quali siano le porzioni settimanali adeguate.
In pratica, i ricercatori hanno preso in esame quasi 30 mila soggetti dei quali hanno controllato le abitudini alimentari per circa una trentina d’anni.
I risultati, dunque, dovevano far capire se ci fosse veramente una correlazione tra la carne rossa e le malattie cardiovascolari.
Insomma, alla fine, sembrerebbe che le persone che sono abituate a mangiare almeno due porzioni di carne rossa a settimana, potrebbero avere un maggiore rischio di contrarre malattie cardiovascolari.
Invece, per quanto riguarda il consumo di carni bianche, pare che non ci siano rischi significativi per la salute.