Vi siete mai chiesti quante varietà di fave esistono? Questi legumi verdi super gustosi e nutrienti sono una vera prelibatezza e sono tra i veri protagonisti della stagione primaverile. C’è chi le mangia crude, chi le preferisce abbinate al Pecorino e chi le mangia cotte. Possono essere mangiate in innumerevoli ricette, tutte incredibilmente gustose e irresistibili. Possono anche essere gustate in zuppe, insalate, primi piatti e contorni primaverili. Pronti a scoprire quanti tipi di fave esistono?
Le varietà di fave in natura
La fava è una pianta appartenente alla famiglia delle Leguminose o Fabaceae. Esistono 4 tipi di piante con lo stesso nome, ma solo una è adatta per l’alimentazione umana: la minor beck meglio nota come favino, la paugyuga proveniente dall’India e avente semi molto piccoli e l’equina anche detta comunemente “favetta”. Queste tre varianti sono usate solo come foraggio per gli animali, mentre quella destinata al consumo umano è solo la major harz.
Quest’ultima ha un baccello di 15-25 cm e dei semi molto grossi e saporiti. Quelle prodotte in Spagna sono le più diffuse in commercio.
Varietà di fave spagnole
Di produzione spagnola esistono molti tipi di fave. C’è ad esempio la Granatina, ossia una fava della città di Granata che solitamente si mangia in accompagnamento al baccalà (si tratta del piatto tipico della Festa di San Marcos del 25 maggio a Granata) e viene raccolta in primavera.
Ci sono poi la fava sivigliana, caratterizzata da lunghi baccelli e raccolta a febbraio e la Muchamie il cui nome deriva dalla città spagnola di Muchamiel. Quest’ultima viene detta quarantena o fava dei 40 giorni perché si raccoglie dopo 40 giorni esatti dalla semina ed è anche la più semplice da coltivare in un orto.
Infine di produzione spagnola è la Mahon viola, coltivata nelle zone secche e usata anche per mangime degli animali.
Tipi di fave italiane
Esistono anche tante varietà di fave italiane. La fava larga di Leonforte è nota anche come fava turca. Cibo principe della cucina siciliana, viene coltiva in provincia di Enna. Non necessita di ammollo, si cuoce subito ed è molto tenera e delicata. Si mangiano cucinate in padella con cipolle e pancetta oppure con pecorino.
La fava di Carpino prende il nome dal posto dove viene prodotta. Si tratta della prima ad essere stata portata nello spazio nella Stazione Internazionale Spaziale. Viene fatta in zuppe e minestre e cucinata in tegami di terracotta. Viene celebrata ogni anno nella Festa della pesatura delle fave che si tiene il 26 giugno.
Un altro tipo è la fava cotta dell’Amerino. Di piccole dimensioni, necessita di ammollo e può essere fatta in padella con cipolla e pomodoro oppure all’insalata con cipolla, olio e sale. Il piatto tipico è “la striscia con le fave”, ovvero cotte lesse nel grasso di maiale.