Se anche voi avete un orto, allora, dovreste sapere anche quando si fa la cimatura delle fave. Così non sbaglierete più.
La cimatura delle fave è un’operazione piuttosto importante che deve essere realizzata nel modo e nelle tempistiche giuste.
Le fave: un legume proteico
Ci sono alcuni legumi che, grazie alle sue grandi potenzialità, può essere sicuramente scelto da tutti, ma, a maggior ragione, da coloro che prediligono una dieta vegetariana o vegana.
Ebbene, tra questi, di certo, ci sono proprio le fave che, per la precisione, sono dei semi della Vicia faba, cioè una pianta erbacea che appartiene alla famiglia delle Fabaceae. La loro origine, secondo gli esperti, dovrebbe essere l’Asia Minore.
Nonostante, forse, non siano esattamente dei legumi molto gettonati sulle tavole degli italiani, come si accennava poc’anzi, sono molto indicati per coloro che non consumano della carne e altri alimenti di origine animale.
Il motivo è che le fave elargiscono proteine, l’amido e i micronutrienti. A tal proposito, per esempio, possiamo trovare i folati, le vitamina B6 e K, il magnesio, il manganese, lo zinco e il rame.
In cucina, inoltre, sono abbastanza versatili perché si possono consumare sia crude che cotte e si possono lessare o saltare in padella. Non sono male, peraltro, in qualità di purea.
Il momento giusto per la cimatura delle fave
Se, per caso, avete il pollice verde oppure semplicemente pensate che sia una buona idea tenere un orto domestico, allora, dovreste anche sapere alcune regole fondamentali.
In effetti, qualora vi piacessero le fave e le aveste proprio nel vostro spazio verde, non è consigliabile procedere senza delle indicazioni precise, poiché, altrimenti, il risultato potrebbe essere insoddisfacente.
Per tale ragione, quindi, sottolineiamo che la cimatura è un’operazione molto importante, che non va sottovalutata e che deve essere eseguita nella maniera giusta.
A tal proposito, senza imbatterci in spiegazioni approfondite, possiamo perlomeno ricordare che lo step in questione è utile per favorire il blocco della crescita vegetativa e promuovere, invece, la fruttificazione.
Dopo aver cimato, infatti, i baccelli inizieranno a maturare più velocemente, incrementando, di conseguenza, il raccolto finale.
Non è nemmeno da dimenticare, peraltro, che l’apice delle piante è il punto in cui, in genere, viene preso di mira dagli afidi. Se, perciò, lo si elimina, è facile intuire che diminuiscano le probabilità che le stesse vengano danneggiate.
Insomma, oltretutto, si tratta anche di un modo per evitare che ci siano infestazioni indesiderate che andrebbero a influire, di certo, durante la raccolta.
In particolare, dunque, la cimatura deve essere effettuata nel momento in cui si notano i primi baccelli sui rami laterali che, di solito, dovrebbe essere nel mese di giugno.