Difficile non trovare delizioso il prosciutto, ma in commercio ne esistono di tanti tipi. Quali sono però i prosciutti italiani più dolci in commercio? Ecco una interessante e curiosa classifica.
I prosciutti italiani sono tra le carni più popolari e deliziose del mondo. Sono una parte importante della cultura e della cucina italiana, quindi non sorprende che questi prodotti siano stati esportati in tutto il mondo! Potete trovare prosciutto italiano di buona qualità in qualsiasi negozio di alimentari o di specialità vicino a voi. Il gusto del prosciutto è diverso per ogni tipo.
I due ingredienti principali sono: la coscia di maiale di prima qualità e il sale. La combinazione di sale e carne nella fase di salatura a secco determina il sapore finale. La quantità di sale utilizzata determina quanto sarà salato il tuo prosciutto! Ma tutto questo dipende anche dal clima, infatti la stagionatura cambia in base alla zona, se troppo umida o secca.
La gastronomia italiana è apprezzata in tutto il mondo. I prosciutti italiani più dolci sono sicuramente tra i prodotti più esportati e venduti all’estero. Esistono diversi tipi di prosciutto che hanno un proprio profilo di sapore, ma questo dipende anche dai propri gusti personali. C’è chi piace più asciutto, chi, invece, lo preferisce con più grasso, etc. Ma nel nostro paese ce ne sono alcuni davvero eccellenti, uno tra questi è il prosciutto di Parma.
Il prosciutto di Parma è un prosciutto crudo prodotto in Emilia-Romagna. La carne viene stagionata a secco con sale e poi invecchiata per almeno 12 mesi. La storia del prosciutto di Parma risale al XIII secolo, quando veniva utilizzato dagli agricoltori locali come pagamento delle tasse sul bestiame. Ê un prosciutto crudo stagionato per almeno 12 mesi.
Viene prodotto in Emilia-Romagna, dove i maiali vengono allevati con ghiande e castagne, che gli conferiscono un sapore unico. Ma oltre a questo prosciutto emiliano romagnolo, c’è quello Toscano, anch’esso un prodotto eccellente del made in Italy.
Precedentemente abbiamo parlato del prosciutto di Parma, in Emilia- Romangna, regione nota per la produzione di ottimi insaccati. Ma anche quelli toscani sono molto apprezzati. Il prosciutto toscano è un tipo di prosciutto ricavato dalla zampa posteriore del maiale. Viene stagionato con sale e spezie, quindi essiccato all’aria anziché affumicato.
La storia del prosciutto toscano risale almeno al XVI secolo, quando fu prodotto per la prima volta nella Toscana centrale. Oggi i prosciutti toscani sono ancora prodotti da produttori artigianali che utilizzano metodi tradizionali per la preparazione del loro prodotto, che lo rende tutt’oggi unico nella sua categoria. Un altro prosciutto molto apprezzato in Italia ma anche molto all’estero, è quello San Daniele.
Il Prosciutto San Daniele è un prosciutto crudo prodotto in Friuli-Venezia Giulia, e ha un peso medio che va (da 3,6 a 5,4 chilogrammi). La carne viene stagionata con il sale, quindi essiccata all’aria per almeno 12 mesi prima di essere affettata in fette sottili come carta e consumata come antipasto o servita con il formaggio come stuzzichino, da poter deliziare il palato di chiunque.
Il San Daniele ha ottenuto la Denominazione di Origine Protetta dalla legge dell’Unione Europea dal 1996 – l’unico altro prosciutto a ricevere questo onore è il Prosciutto di Parma. E per il nostro paese è davvero un grande orgoglio. Esistono però molti tipi di prosciutti diversi che hanno un proprio profilo di sapore, da quello salato a quello dolce, molto dipende dai propri gusti, oppure a che tipo di abbinamento con altre pietanze si voglia fare
Prosciutto di Parma, questo prosciutto è ottenuto da un maiale adulto ed è stato stagionato per almeno 12 mesi sotto sale, quindi essiccato all’aria per almeno 4 mesi. Il prodotto che ne deriva è dolce e tenero, con un aroma spiccato. Si consiglia di consumarlo crudo come parte di un piatto di antipasto o affettato sottilmente per servirlo sopra il melone o il prosciutto cotto, oppure semplicemente poterlo gustare anche con una deliziosa bruschetta.
San Daniele IGP, i prosciutti San Daniele IGP sono prodotti nel nord Italia con tecniche che risalgono a secoli fa, tra cui la lavorazione a mano, la salatura, l’asciugatura e la stagionatura in cantine scavate in formazioni rocciose sotto il Monte Fruili – un processo che richiede fino a tre anni! Vengono anche affumicati su aghi di pino prima di essere confezionati in sacchetti sigillati sottovuoto, in modo da poter essere conservati all’infinito; quando si è pronti per il consumo, basta affettarli abbastanza sottili da poterli spalmare sul pane ,crackers, crostini preferiti ecc…
Ma non da meno il prosciutto di Norcia, con il suo sapore intendo e deciso, e lo rende unico la sua forma a pera, e anche per l’assenza del classico piedino. La sua lavorazione viene effettuata dalla coscia fresca del suino. E la maggior parte dei territori che offrono questo prodotto, si trovano sono i 500 metri sopra il livello del mare. Il suo sapore è abbastanza speziato, considerando la quantità di pepe, e non è salato.
La stagionatura è un processo che dura almeno un mese, durante il quale i salumi sono sottoposti a una temperatura costante e controllata. Il tempo di maturazione dipende dal tipo di prodotto e dalla quantità di sale utilizzato nella preparazione del salume
La stagionatura dei salumi è influenzata anche dalle condizioni climatiche e da altri fattori ambientali come l’umidità presente nell’aria (più umidità significa più tempo necessario per la maturazione). Inoltre, più lunga è la stagionatura, maggiore sarà il gusto maturo del prodotto finale. Questo avviene perché le proteine si raccolgono intorno alle fibre muscolari del maiale durante il periodo di riposo in cella frigorifera e producono acidi grassi saturi che conferiscono all’interno del prosciutto un sapore più delicato rispetto a quello fresco o crudo.
Ora che sapete quali sono i prosciutti italiani più dolci non vi resta che includerli nella vostra spesa e preparare squisite ricette grazie al loro sapore versatile.