La maggior parte del cibo che acquistiamo e che portiamo ogni giorno in talvolta presenta al suo interno degli additivi alimentari. Vediamo nello specifico cosa sono, come vengono classificati e se sono pericolosi per il benessere della nostra salute.
Cosa sono gli additivi alimentari
Gli additivi alimentari sono delle sostanze non nutritive, le quali vengono aggiunte al cibo per renderne più appetibile l’aspetto, la consistenza e il sapore e per conservarlo più a lungo. Inoltre, gli additivi hanno anche la funzione di proteggere gli alimenti dalla comparsa di microrganismi patogeni e fanno sì che gli alimenti non vengano danneggiati dagli stessi microrganismi. Per ogni tipo di alimento, sul retro vi è un’etichetta, che riporta gli additivi presenti.
Come vengono suddivisi gli additivi alimentari
La classificazione degli additivi alimentari è caratterizzata dal regolamento Ue 1333/2008. Ogni additivo presenta la lettera E e un numero che lo identifica. Ognuno di essi viene suddiviso in uno specifico gruppo, basato sulla sua funzione. I principali gruppi sono: i conservanti, i coloranti, gli agenti sequestranti e lievitanti, gli emulsionanti e umidificanti, i gelificanti e gli addensanti, gli antiossidanti e regolatori dell’acidità. Poi ci sono anche gli stabilizzanti, i sali di funzione, gli eccipienti, gli agenti di resistenza, rivestimento, di trattamento delle farine, schiumogeni e anti-schiumogeni, gli esaltatori di sapidità e i gas propellenti e di imballaggio. Infine troviamo gli amidi modificati e gli edulcoranti.
I conservanti e coloranti
I conservanti servono per conservare al meglio il cibo e per proteggerlo dalla comparsa dei microbi e dal danneggiamento. I coloranti, come dice il nome stesso, servono per conferire colore o per far sì che l’alimento in questione possa ritornare al suo colore di partenza.
Gli agenti sequestranti e lievitanti
Gli agenti sequestranti nascono dall’unione con gli ioni metallici liberi, che già fanno parte del cibo, per ridurre abbastanza la loro attività (sono molto reattivi). Grazie agli agenti lievitanti sono, invece il volume di un dolce aumenta notevolmente. Ricordiamo l’acido tartarico e citrico.
Gli emulsionanti e umidificanti
Gli emulsionanti, come suggerisce il nome, sono in grado di emulsionare la fase lipidica e acquosa di un singolo alimento, al fine di dare omogeneità. Gli umidificanti fanno sì che l’alimento in questione non si secchi, grazie all’umidità interna.
I gelificanti e gli addensanti
I primi danno al cibo l’aspetto di un gel, mente gli addensanti lo rendono di gran lunga più corposo. Tra questi, ricordiamo l’agar agar e l’arginato di sodio.
Gli antiossidanti e regolatori dell’acidità
Entrambi hanno quasi la stessa funzione dei conservanti, in quanto proteggono il cibo dall’ossidazione e ne correggono l’acidità, in modo tale che si possa conservare nel migliore dei modi.
Gli stabilizzanti e i sali di funzione
I primi servono per preservare ad esempio il colore di un alimento. I sali di funzione servono a disperdere le proteine in particolare quelle dei formaggi fusi. Ricordiamo i polifosfati e i fosfati.
Gli eccipienti
Gli eccipienti sono utilizzati per poter ampliare il volume di un alimento. Un esempio lampante è il calcio polifosfato. Ricordiamo che gli eccipienti non alterano il valore energetico del cibo.
Gli agenti di resistenza e rivestimento
Quelli di resistenza servono per assicurare solidità e croccante agli ortaggi e alla frutta. Come suggerisce il nome, gli agenti di rivestimento rivestono il cibo facendolo diventare brillante.
Gli agenti di trattamento delle farine, schiumogeni e anti-schiumogeni
I primi servono per far sì che l’impasto delle farine sia soffice e morbido. Gli agenti schiumogeni servono per disperdere il gas di un cibo solido o liquido al suo interno. Quelli anti-schiumogeni, invece, servono appunto per non far formare la schiuma.
Gli esaltatori di sapidità e i gas propellenti e di imballaggio
I primi servono per rendere ancora più sapidi i cibi. I gas propellenti servono per togliere un determinato alimento dal recipiente in cui è contenuto. Quelli di imballaggio, invece, servono per poter preservare l’integrità degli alimenti dall’ossidazione e dalla comparsa dei batteri.
Gli amidi modificati e gli edulcoranti
Gli amidi modificati servono per addensare un prodotto. Alcuni esempi sono: l’amido del riso, della tapoica e del mais. Gli edulcoranti sono impiegati per rendere più dolce il cibo. Un esempio è l’aspartame.
Gli additivi pericolosi
Alcuni tra gli additivi alimentari pericolosi per la nostra salute ci sono il nitrato di potassio e l’aspartame, al centro di molte polemiche e controversie. Ricordiamo che, prima di essere commercializzato e aggiunto agli alimenti, ogni additivo viene sottoposto a vari controlli.
Gli additivi naturali
Tra gli additivi naturali, che hanno buoni benefici per il nostro organismo e la nostra salute, ci sono il caramello, la riboflavina e la vitamina C. Come quelli chimici, anche quelli naturali hanno una sigla, con la lettera e il numero corrispondente.