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Qual è il miglior sale da scegliere? La risposta non è scontata

Esistono tante tipologie di sale sul mercato, alcune che abbiamo conosciuto solo di recente. Ma se dovessimo decidere quale sia il miglior sale, quale sarebbe?

Tanti tipi di sale

Probabilmente fino a qualche anno fa conoscevamo solo il sale bianco, quello classico che utilizziamo in cucina. Probabilmente non sapevamo neanche la differenza tra sale ottenuto per evaporazione e salgemma (sale estratto dalle rocce). Eppure negli ultimi anni sugli scaffali dei supermercati sono apparse nuove tipologie di sale che si riconoscono per la loro colorazione particolare e unica. Il sale più diffuso nel nostro paese, a parte il classico bianco, è quello rosa dell’Himalaya. Ma esistono anche altre varietà di sale pregiate:

Sale rosa dell’Himalaya-wineandfoodtour.it

  • Blu di Persia: rarissimo si ricava da alcune miniere dell’Iran;
  • Sale di bambù coreano;
  • Rosso delle Hawaii;
  • Nero delle Hawaii;
  • Verde delle Hawaii;
  • Grigio di Bretagna;
  • Rosa Boliviano;
  • Affumicato Danese.

In realtà possiamo continuare ancora per molto perché nelle varie parti del mondo, in base al luogo di estrazione, il sale prende colori, sapori e valori nutrizionali differenti. Il sapore in particolare può essere più o meno deciso, speziato o non eccetera. Quindi ogni tipo di sale si presta bene a preparazioni differenti. In linea di massima però c’è un fattore che rende un sale migliore dell’altro a prescindere dal colore o dal modo in cui è stato estratto. Scopriamo insieme qual è questo elemento e perché e così importante.

Il miglior sale

La miglior tipologia di sale è quella contenente iodio, perché? In molte persone purtroppo questo elemento è carente, ma è essenziale per il corretto funzionamento del nostro organismo. Tutti noi abbiamo una piccola ma preziosa ghiandola chiamata tiroide. Questa in età adulta gestisce il corretto funzionamento del metabolismo. Proprio per questo le persone che soffrono di una disfunzione, hanno più probabilità di avere problemi di peso. Infatti nel caso in cui la tiroide funzioni troppo, si avrà difficoltà a prendere peso, in caso contrario si accumulerà più peso (le disfunzioni solitamente hanno altre cause e devono essere curate da medici competenti). Essenziale è quindi che la nostra tiroide venga mantenuta in salute, per quel che dipende da noi. Per far questo dobbiamo tener contro (oltre ad altri fattori) del quantitativo di iodio che gli forniamo.

Sale iodato-wineandfoodtour.it

Se non forniremo iodio all’organismo, il corpo andrà in deficit e la tiroide potrebbe risentirne. Ma quali tipi di sale contengono iodio? Solitamente troviamo la scritta sulla scatola con “sale iodato” ma questo non è l’unico. Il classico sale bianco da cucina, ottenuto per evaporazione dell’acqua marina, viene poi raffinato e durante questo processo perde gran parte dello iodio contenuto in esso. Per questo motivo in alcuni casi, questo viene aggiunto o addizionato e troviamo sulla confezione la scritta “iodato”. Ma anche i salgemma, quindi quelli ottenuti per estrazione diretta dalla miniera, possono contenere iodio, naturale o aggiunto. In linea di massima per assicurarci che un sale contenga iodio, basterà leggere le etichette.

Attenti però a non eccedere con i quantitativi, ci sono linee guida da seguire e queste cambiano in base alle età. Eccedere con il sale potrebbe infatti far insorgere altre problematiche per la salute.

Roberta Paltera

La cucina è espressione e creatività, permette di trasformare un'idea in vera e propria arte. Il cibo è vita e non mi stanco mai di parlarne. Scrivo per condividere quest'arte, scrivo perché la mia felicità sia la vostra.