Quando siamo davanti ai fornelli dobbiamo tenere presente che un olio non vale l’altro. Qual è il miglior olio per cucinare?
Come si sa, saper cucinare bene, ma davvero bene, non è proprio da tutti. In effetti, anche in questo frangente, ci vogliono delle doti personali da non sottovalutare.
Destreggiarsi davanti ai fornelli
Si tratta, infatti, di qualcosa che persino potrebbe essere paragonata a un’arte, poiché ci vuole sensibilità e una certa intuizione che non ogni persona possiede.
Lo dimostrano, per esempio, i grandi chef che riescono a creare delle combinazioni decisamente gradevoli e interessanti proprio grazie a uno spiccato fiuto.
Certo, naturalmente, per diventare un maestro in cucina ci vogliono persino anche tanti anni di studi, gavetta, dedizione e sacrifici. Non è, come potrebbe pensare qualche sconsiderato, soltanto una questione di puro talento.
Al giorno d’oggi, peraltro, l’ambito della gastronomia ha di sicuro ottenuto un buon ruolo da protagonista, considerando i diversi programmi televisivi incentrati su questo argomento e che hanno riscosso un ottimo successo tra il pubblico di massa.
Tuttavia, per fortuna, non occorre essere propriamente degli esperti per riuscire a preparare un pasto decente per la nostra famiglia o per degli ospiti.
Anche se, è bene sottolinearlo, bisogna perlomeno conoscere l’Abc prima di mettersi davanti ai fornelli.
Se non si tengono conto di alcune regole basilari, infatti, si rischia di commettere degli errori madornali e di fare dei pasticci imperdonabili.
Qual è il miglior olio per cucinare?
Senza contare che, peraltro, con la vasta scelta che è presente sugli scaffali dei supermercati, non sempre si riesce nemmeno a indovinare quali possono essere gli ingredienti più indicati e di buona qualità.
Uno sbaglio molto comune, per di più, è proprio quello di optare per un prodotto piuttosto che un altro unicamente per il prezzo basso.
Eh sì, perché, nonostante la pesante crisi economica, alcune volte, per ottenere dei buoni risultati in cucina, è meglio non puntare sulla merce che, a occhio e croce, potrebbe essere di scarsa qualità.
Prendiamo, per esempio, il caso dell’olio che è, senz’altro, un elemento fondamentale in grado, non solo di aiutarci a cuocere un cibo, ma persino, in qualità di condimento, di esaltarne i sapori.
Per questa ragione, quindi, è essenziale non riporre nel carrello della spesa il primo olio che capita a tiro e che, magari, in un dato momento, risulta scontato.
A tal proposito, il noto nutrizionista Jayson Calton, conosciuto anche per aver pubblicato diversi manuali, tra i quali, Micronutrient Miracle, ha dedicato particolare attenzione giustappunto a qualcosa in particolare.
Nella fattispecie, a quanto pare, secondo l’esperto in questione, l’olio di oliva, dal punto di vista nutrizionale ha, per così dire, un vero competitor, cioè, per l’appunto, l’olio di avocado.
Entrambi, infatti, possiedono proprietà simili e hanno, quindi, un’alta percentuale di antiossidanti e di grassi sani. Uno tra tutti, quindi, è l’acido oleico che ci dà modo di ridurre il rischio di contrarre malattie gravi.
Ma, per quanto riguarda, l’uso in cucina, in realtà si deve fare una distinzione. Secondo Calton, perciò, dato che l’olio di avocado resiste anche ad alte temperature, è meglio sceglierlo per le grigliate e per la preparazione di cibi a fuoco vivace.
Invece, quando bisogna cuocere degli alimenti a fiamma piuttosto media o bassa si può optare per l’olio di oliva.