Avete mai sentito parlare della pucchiacchella? Se siete napoletani sicuramente sì e leggendo questo termine state storcendo il naso e facendo una buffa espressione, ma in realtà oggi vogliamo parlarvi di una ricetta tipica ischitana: l’amaro pucchiacchella. Si tratta di un digestivo tipico dell’isola d’Ischia, fatto con la portulaca, un’erba infestante chiamata anche fratesca. Pronti a scoprire dosi, ingredienti e procedimento di questo liquore estivo ischitano super particolare e super saporito? Allora non vi resta che continuare la lettura di questo interessante articolo.
Come si prepara l’amaro pucchiacchella
Il nome pucchiacchella in dialetto napoletano indica l’organo genitale femminile. Questo amaro tipico dell’isola flegrea d’Ischia viene chiamato così a causa dell’erba usato per realizzarla: la portulaca. Per fare questo liquore infatti occorrono pochi semplici ingredienti: la portulaca, l’acqua, lo zucchero e l’alcol 95°gradi. La ricetta è davvero semplice, ma richiede tanto tempo e soprattutto pazienza. Il sapore è molto amaro e intensamente erbaceo (non piace a tutti).
Potete servirlo agli ospiti a cena come digestivo post pasto oppure prepararlo per regalarlo ad amici.
Come preparare questo digestivo tipico ischitano
Per fare questa squisita ricetta serve, come già detto in precedenza, serve moltissima esperienza e tanto tempo a disposizione. Il risultato però è molto soddisfacente. Prendete l’erba, la famosa portulaca, e lavatela bene sotto acqua corrente del rubinetto, facendo attenzione a non rovinarla. Poi dovete asciugarla con un canovaccio asciutto e pulito e metterla in un barattolo o una bottiglietta di vetro già in precedenza sterilizzata. Aggiungete l’alcol puro 95° e fate macerare l’erba per 20 giorni. Ogni giorno però dovete tenere bene a mente di scuotere la bottiglia, agitarla e poi rimetterla in un luogo fresco e asciutto, al riparo da fonti di luce e di calore.
Preparate lo sciroppo di zucchero mettendo acqua e zucchero in un pentolino dal fondo spesso e dai bordi alti. Mescolate e cuocete a fiamma dolce finché non vedete formarsi lo sciroppo. Una volta provato, fatelo raffreddare e poi unitelo al liquore. Filtrate e poi mettete in bottiglia. Dopo un periodo di riposo di 3 mesi potete bere l’amaro pucchiacchella (non provate a berlo prima perché il gusto sarebbe rivoltante). Vi consigliamo di servirlo agli ospiti freddo dopo averlo messo in freezer.
Come si usa la portulaca?
Con la portulaca non si fa solo il famoso liquore ischitano chiamato pucchiacchella, ma anche un’insalata ischitana a base di rucola e portulaca che si mangia solitamente a Ferragosto e la famosa porcacchia romana, un’insalata fatta con postulaca, rucola e misticanza. La portulaca viene anche chiamata erba dei frati perché i missionari sono soliti fare omaggio di questa erba alle famiglie povere che visitano.