Prosecco Dry e il Brut, quali sono le differenze tra i due tipi di spumante? Se non sai quale scegliere, ti guidiamo noi.
Conoscete le differenze che intercorrono tra un Prosecco Dry e un Prosecco Brut? Se la risposta è negativa, non temete: nelle prossime righe vi spiegheremo quali sono.
Le origini del Prosecco
Prosecco Superiore di Valdobbiadene, stando a fonti credibili, è la qualità maggiormente venduta a livello mondiale.
In particolare, si tratta di uno spumante davvero gradevole, fresco e dal sapore fruttato e floreale.
Si tratta, in verità, di una vera e propria eccellenza italiana, tanto che, ben presto, il nome di questo famoso prosecco ha acquisito i titoli di DOC e DOCG.
Per di più qualche anno fa, per la precisione nel 2019, è stato persino nominato Patrimonio dell’Unesco. Inoltre, come molti altre bevande e alimenti, anche il Prosecco possiede delle origini lontane e affascinanti.
Nella fattispecie, il vitigno Prosecco risale addirittura all’epoca romana, all’incirca intorno al II secolo a.C.
Non si sa, però, con certezza quando e come sia arrivato in Italia. Tuttavia, nella prima metà del Settecento, pare che già si coltivasse nella fascia collinare veneto-friulana.
Poco tempo dopo, quindi, Antonio Carpenè fondò a Conegliano la prima Scuola Enologica Italiana dove, per l’appunto, si iniziò a insegnare un preciso metodo di spumantizzazione.
Ritornando ai giorni nostri, dunque, il Prosecco si produce in cinque province venete e quattro del Friuli-Venezia Giulia.
Tuttavia, la versione DOCG è proprio quella di Conegliano-Valdobbiadene e del Montello e dei Colli Asolani.
Nella fattispecie, il territorio di Conegliano Valdobbiadene si trova a 100 km di distanza dalle Dolomiti e in un ambiente molto favorevole per il vitigno Prosecco.
Infatti, in questa zona, i grappoli possono crescere nelle migliori condizioni grazie all’ottima esposizione solare e alla giusta ventilazione.
La differenza tra Prosecco Dry e Prosecco Brut
Il termine prosecco, spesso, viene erroneamente utilizzato come sinonimo di spumante.
Invece, bisogna sottolineare che lo spumante è una categoria di vino che può essere prodotta in qualsiasi posto. Al contrario, il Prosecco si produce principalmente nelle zone del Veneto e del Friuli-Venezia Giulia.
Il Prosecco è, di certo, una bevanda molto diffusa che, in genere, si utilizza durante una situazione di brindisi. Inoltre, bisogna ricordare che esistono diverse tipologie di Prosecco, caratterizzate da alcune differenze sostanziali.
Per esempio, dunque, forse a molti non è molto chiaro in che cosa consistano il Prosecco Dry e il Prosecco Brut. Il Prosecco Dry, in particolare, è molto dolce e presenta un residuo di zucchero tra i 17 e i 32 grammi per litro.
Di solito, questo tipo di Prosecco, si sposa bene con piatti etnici piccanti e con alcune antipasti di pesce e con dei dolciumi secchi.
Il Prosecco Extra Dry, non si discosta di tanto dal Dry, ma possiede un residuo zuccherino tra i 12 e i 17 grammi per litro. Il Prosecco Brut, dal canto suo, è dotato di un sapore intenso e fruttato e piuttosto acido.
Il residuo zuccherino di questa tipologia di Prosecco è di 12 grammi per litro. Il Brut è anche versatile e si sposa bene con diverse pietanze.
Infatti, possiamo tranquillamente abbinarlo a primi piatti, con carne e pesce, con formaggi, e altro ancora.