C’è chi, spesso, tra prosciutto crudo o cotto, sceglie quello crudo pensando faccia meno male. Ma è davvero così? Per comprenderlo dovremmo innanzitutto chiarire come viene fatto l’uno e come, invece, viene fatto l’altro.
A volte c’è l’imbarazzo della scelta. Entrambi i prosciutti sono buoni e piacciono, generalmente, sia a grandi che piccini. Per capire quale dei due sia più indicato in una dieta equilibrata, bisogna studiare le loro caratteristiche. Quale dei due incide meno negativamente sulla nostra salute?
Il prosciutto crudo e il prosciutto cotto sono due tipi di carne di maiale, ottenuti dalla lavorazione della coscia del suino. Il primo viene fatto stagionare per almeno un anno in ambienti freschi e asciutti, mentre il secondo viene insaccato immediatamente dopo la macellazione.
La differenza principale tra i due prodotti è che il primo contiene meno sale rispetto al secondo (circa il 50% in meno), ma nonostante questa notevole differenza nutrizionale, non bisogna confondere l’importanza delle proprietà salutari con quelle caloriche: infatti, un chilo di prosciutto cotto contiene circa 1.000 calorie mentre lo stesso peso di prosciutto crudo ne contiene solo 600! Ovviamente, l’apporto calorico dei due tipi di prosciutto può variare in base alla tipologia.
Prosciutto: crudo o cotto, quale fa meno male? Non l’avresti mai detto
È comunque difficile scegliere tra prosciutto crudo o cotto. Sono entrambi molto buoni e hanno sapori decisamente diversi.
Il prosciutto crudo, come abbiamo già accennato, si ottiene dalla coscia del maiale, che viene disossata e salata per alcuni mesi.
Durante questo periodo di stagionatura la carne perde una parte dell’acqua contenuta nei tessuti, che viene riassorbita durante la cottura. Il prosciutto cotto, invece, viene prodotto con pezzi di carne sottoposti a processi di essiccazione e cottura (per esempio con il sistema di affumicatura), senza l’utilizzo di sale nelle fasi precedenti alla produzione finale
della parte finale del prodotto stesso.
Il processo di produzione del prosciutto cotto prevede diversi passaggi. La coscia del maiale viene disossata e asciugata, poi vengono aggiunti un composto (che può essere di sale, pepe e spezie varie) e zangolatura (un procedimento per insaporire la carne). La carne viene pressata in modo da eliminare tutte le sostanze liquide: questa operazione è necessaria perché il prosciutto crudo è molto umido; infatti, se non fosse pressato il prodotto sarebbe troppo liquido e non potrebbe essere tagliato a pezzi.
Infine, la coscia viene cotta a vapore per circa 24 ore finché non si forma la crosta che ne determinerà il gusto finale.
Meglio optare per il prosciutto crudo o per quello cotto?
Il prosciutto crudo e il prosciutto cotto sono due prodotti che, come abbiamo visto, sostanzialmente si differenziano per la modalità di preparazione. Il primo viene infatti tagliato dalla parte inferiore della coscia del maiale ed è molto magro, mentre il secondo viene fatto seccare in forno e ha una consistenza più carnosa.
Il prosciutto crudo è più digeribile rispetto al suo omologo cotto, ma quest’ultimo contiene più proteine e grassi (per esempio l’acido olivaico). Inoltre, il primo presenta un apporto calorico inferiore rispetto al secondo: 100 g di prosciutto cotto hanno circa 250 kcal contro i 200 kcal del prosciutto crudo.
Quale fa meno male alla salute? Non esiste una risposta assoluta. Il prosciutto crudo e il prosciutto cotto sono due alimenti diversi, con proprietà nutrizionali diverse: il primo contiene più proteine e meno grassi, mentre il secondo è ricco di
grassi insaturi. Il problema non è tanto quello di decidere se mangiare l’uno o l’altro, ma di scegliere quale tipologia di prodotto sia più adatto alle proprie esigenze personali.
La guida per scegliere il prosciutto più adatto al proprio organismo
- Se vogliamo un prodotto più digeribile, meglio optare per il prosciutto crudo.
- Se invece seguiamo una dieta proteica, è meglio il prosciutto crudo.
- Da evitare nelle diete ipocaloriche, il prosciutto più grasso – ovvero – quello cotto. Questa tipologia, infatti, tende a conservare molti dei suoi lipidi durante la preparazione.
- Se si prova a dimagrire quindi è da evitare quello cotto.
- Le persone che soffrono di pressione alta dovrebbero però optare per il prosciutto cotto, perché caratterizzato dalla presenza di meno sale.
- Chi, invece, tende ad avere il colesterolo cattivo alto è meglio che scelga quello crudo che contiene una quantità decisamente maggiore di grassi ritenuti buoni, tra cui – appunto- l’acido oleico.
Possiamo quindi affermare che non bisogna demonizzare né l’uno né l’altro. Ogni persona, in base al proprio corpo alle proprie esigenze, può optare per l’uno o per l’altro.