Di recente è stato ritrovato un reperto fossile davvero molto interessante nel Po. Si tratta di un teschio di megalocero.
Proprio in questo periodo gli esperti hanno avvistato qualcosa di davvero bizzarro che è emerso dal fiume Po.
Il fiume Po
Il Po, come è noto, è considerato il fiume più lungo d’Italia, dato che la sua lunghezza supera i 650 chilometri.
Inoltre, è caratterizzato da un bacino idrografico molto esteso ed in quinta posizione europea per quanto riguarda la portata media alla foce.
Il Po comincia dalla Regione Piemonte, per poi, bagnare direttamente ben tre capoluoghi, cioè Torino, Cremona e Piacenza e attraversa tredici province, percorrendo tutta la Pianura Padana.
il Grande Fiume, però, è spesso soggetto alle piene, soprattutto durante la stagione autunnale proprio a causa delle piogge.
In effetti, nel corso del tempo, si sono registrate numerose alluvioni, e, al momento, gli storici ne contano addirittura oltre centotrenta.
Comunque sia, fino a qualche mese fa il problema che stava facendo preoccupare era, al contrario, la siccità che aveva colpito anche questo lunghissimo fiume.
In effetti, come possiamo ricordare, il Po si dimostrava secco proprio come lo scorso anno. D’altra parte, sono passate intere settimane senza alcuna precipitazione.
Per questo motivo, quindi, la questione della carenza idrica, stando anche alle parole di Coldiretti, avrebbe potuto danneggiare l’agroalimentare del Made in Italy.
Anche se, come si riporta negli ultimi giorni, ormai, dopo le abbondanti precipitazioni, il peggio è passato.
Tuttavia, come si suol dire, non tutto il male viene per nuocere. Infatti, proprio grazie alla secca del fiume Po sono stati avvistati dei resti archeologici davvero molto interessanti.
In effetti, è qualcosa che lascia a bocca aperta e che può essere considerato di grande importanza.
Il teschio di megalocero
Proprio in questo periodo un teschio gigante è affiorato dalle spiagge dell’isola fluviale Serafini.
Nella fattispecie, si tratta della testa di un megalocero, conosciuto anche con il nome di corvo gigante o di alce irlandese.
Il cervo megalocero, secondo le indicazioni degli esperti, pare che abbia vissuto in varie aree tra l’Europa e l’Asia centrale addirittura a partire da 400 mila anni or sono.
Al giorno d’oggi, quindi, tale animale antico si considera imparentato con i cervidi che esistono attualmente.
Si pensa, inoltre, che il megalocero, per la precisione, appartenesse all’epoca del Pleistocene, cioè un periodo compreso tra circa 2 milioni di anni fa e 11 milioni di anni fa.
Tuttavia, questo ritrovamento non è, di certo, un caso, isolato, perché prima del teschio di megalocero in questione, si sono visti altri resti fossili.
Anche questi ultimi, peraltro, in seguito a dei test, pare che siano morti più di 9 mila anni or sono.
In genere, successivamente a queste scoperte, i resti si portano Museo Naturalistico Paleoantropologico di San Daniele Po.
A tal proposito, un’opinione puntuale può arrivarci dal docente di Paleontologia Davide Persico.
Il professore, quindi, ha confermato che questi animali, di questi tempi, non potrebbero essere associati alla Pianura Padana. Tuttavia, il quadro generale di questo territorio era molto diverso in momenti storici remoti.