Andiamo alla scoperta della pizza zozza, antico spuntino romano, ritornato in auge negli ultimi tempi: la storia e qualche curiosità.
La creatività delle pizzerie romane ha portato alla nascita di pietanze molto particolari, tra le quali possiamo citare la pizza zozza. Più che ricette tradizionali, tali creazioni rappresentano nuovi modi di interpretare elementi già familiari ai romani. Si può citare, ad esempio, l’usanza di iniziare il pasto con un supplì o un altro fritto prima di passare alla pizza, o la “pizza crostino“, che – al di là del nome, non ha nulla a che fare con il pane tostato, bensì è una preparazione con prosciutto cotto e mozzarella, chiamata così per la crosta che si forma durante la cottura. Altro esempio è la combinazione di fiori di zucca e alici, diventata un classico in molte pizzerie. Scopriamo, dunque, insieme la storia e qualche curiosità sulla pizza zozza.
“La zozza” fa il suo ritorno nelle pizzerie, ecco la sua storia
Tra le ricette che hanno segnato la storia delle pizzerie romane, c’è sicuramente “la zozza“, pizza dall’aspetto – all’apparenza – semplice, che, però, richiede una certa bravura per realizzarla.
Caratterizzata da un condimento molto basico fatto di pomodoro, olio, sale e origano, tale pizza è stata rilanciata da Sami El Sabawy, proprietario della pizzeria ‘Arota a Tor Pignattara, che ha deciso di darle nuova vita.
Sami ha scelto di reintrodurre la zozza come antipasto nella sua pizzeria, in quanto è caratterizzata da un gusto intenso e invitante, che stimola l’appetito ma anche la sete.
Il fatto di promuoverla sui social l’ha trasformata in un vero e proprio fenomeno virale, visto che tantissimi, dopo averla vista su TikTok o Instagram, la ordinano. Anche se unica nel suo genere e non paragonabile ad altre tipologie di pizza, la zozza potrebbe presto diventare una pietanza fissa del menù, visto che è preparata tutte le sere.
Un tributo alla cucina romana
Per El Sabawy, proporre la zozza è un modo per far riscoprire le ricette tradizionali delle pizzerie romane, spesso sconosciute al grande pubblico.
Lo stesso approccio è adottato per il calzone romano, che – in molti posti – è preparato in maniera molto semplice, mentre da ‘Arota si segue la ricetta originale, insaporita, poi, da uovo e mozzarella al fine di ottenere una consistenza cremosa e prosciutto crudo. Un sapore molto particolare, dunque, che si può assaggiare esclusivamente nella Capitale che ha dato i natali a tale gustoso spuntino.