Andiamo alla scoperta delle differenze che intercorrono tra pizza napoletana e pinsa romana, due specialità tutte da assaggiare.
La pinsa romana è la pizza napoletana sono due prodotti di eccellenza della gastronomia italiana: la prima funge la rivisitazione della focaccia che risale all’antica Roma, mentre la seconda ha una storia più antica ed una preparazione più tradizionale. Scopriamo, dunque, insieme quali sono le differenze che intercorrono fra i due prodotti da forno.
Pizza napoletana e pinsa romana, due eccellenze della cucina italiana
La pizza napoletana e la pinsa romana sono due specialità della gastronomia italiana. La prima è conosciuta in tutto il mondo, mentre la seconda può essere considerata una sorta di “pizza nuova”, nonostante possiamo far risalire la preparazione della stessa agli antichi Romani.
Ad ogni modo, dunque, sono entrambe delle preparazioni squisite e gustose, apprezzate dagli italiani ma anche dai turisti che arrivano in un posto e che assaggiano le prelibatezze dello Stivale. Ogni prodotto, dunque, le proprie caratteristiche distintive e l’uno non è meglio dell’altro, in quanto sono entrambi portatori di una bontà apprezzata sia Roma che a Napoli.
Certamente, però, esistono delle distinzioni che si possono fare, nel momento in cui si inizia parlare di entrambi i prodotti a partire dalla storia che li denota: la pizza napoletana, infatti, è presente all’interno della gastronomia italiana da diversi secoli, tant’è che si pensa sia stata già preparata e messa in tavola partire dal Medioevo per poi diventare della forma e della consistenza che conosciamo oggi, a partire dal 1700.
La pinza romana, inoltre, e si antica che moderna, in quanto le sue origini possono essere collegate alla maestria dei fornai dell’antica Roma i quali hanno poi realizzato un prodotto che ha subito delle trasformazioni nel corso del tempo, diventando, poi, la focaccia che oggi conosciamo e che – appunto p- rende il proprio nome dalla pratica di pinsatura ossia della stesura del panetto durante la sua preparazione.
Le differenze nel panetto
Il panetto per preparare entrambi i prodotti è diverso: nel caso della pizza napoletano, è composto da farina 0 o 00, 40-60 grammi di sale e poco lievito di birra: l’acqua presente è pari al 60%.
Nel caso della pinsa romana, però, non si deve seguire un disciplinare ben preciso ma, di solito, è composta da diverse farine, tra le quali possiamo annoverare quella di soia, di riso, di frumento. A tali ingredienti, si aggiunge l‘80% di acqua.
Per la tonda tradizionale, servono 12-24 ore, mentre i tempi della pinsa sono più dilatata. Ad ogni modo, il risultato – in entrambi i casi – è eccelso, visto che ambo le preparazioni sono molto amate in tutta la Penisola, dai turisti e, in generale, all’estero.