Avete mai sentito parlare di una pianta che sa di fungo? Ecco un’antica ricetta che potrebbe rivelarsi molto utile per curare malanni e non solo.
L’Italia è da sempre un territorio dove prevale molto l’agricoltura. Infatti, in Europa, è il paese dell’intero sistema agricolo, superando nettamente Spagna Francia e Germania ed altre nazioni. Ma ci sono delle zone dove anche spontaneamente crescono svariati tipi di erbe che si possono mangiare.
Ci sarà capitato qualche volta, viaggiando in giro per il mondo, di ritrovarsi in supermercati in cui i prodotti agricoli in generale riportano come paese di provenienza l’Italia. L’esportazione agricola italiana è di notevole importanza soprattutto per l‘Europa, infatti nel 2019 ha ricevuto un importante riconoscimento.
Ma non sempre tutto quello che mangiamo quotidianamente, viene sempre coltivato. Infatti ci sono tanti tipi di erbe che sono commestibili, sotto ottime per preparare delle ottime insalate o minestre, e non solo. Alcune di esse vengono usate anche come infusi o addirittura per la cura di qualche patologia o infezioni della pelle.
Quali sono i tipi di erbe che si possono mangiare
Di erbe commestibili ne esistono a bizzeffe, ma non tutti però sono in grado di riconoscerle: infatti delle volte anche passeggiando in un prato ci può capitare di calpestarle. Sarà capitato un po’ a tutti di vedere anche dei ciuffetti di erba crescere su di qualche edificio abbandonato, o lungo una siepe, oppure in qualche altro posto, e sicuramente la prima cosa che abbiamo pensato: è solo erbaccia.
Ne esistono tante che si possono mangiare, basta solo saperle riconoscere, oppure chi ha un po’ di spazio, le può addirittura coltivare. Una in particolare di cui vogliamo parlarvi è un’erba dal gusto unico, infatti nasce da una pianta che ha lo stesso sapore del fungo, che viene comunemente chiamata piantaggine lanceolata. E’ un tipo di erba di cui si possono fare svariati usi, sia per curare qualche puntuta d’insetto o per la preparazione di squisite minestre.
Quali sono i benefici della pianta che sa di fungo piantaggine lanceolata
Questo tipo di erba è presente in tutte le regioni, una maggiore presenza in Veneto, Emilia-Romagna e Sardegna. E’ riuscita a svilupparsi in tutto il territorio, perché i contadini migliaia di anni fa, iniziarono una specie di deforestazione, ed il suo polline man mano iniziò ad espandersi, e volare ovunque.
La sua crescita rapida è dovuta alle sue radici molto forti, che appena possono estendersi, su di esse avviene subito nascita delle foglie, e se lasciata crescere si vedono sbocciare anche dei piccoli fiorellini. Ma per chi decide di coltivarla, i suoi semi si trovano facilmente ed hanno una crescita molto rapida.
La raccolta della piantaggine è consigliata a persone, che hanno conoscenza in questi ambiti: perché se raccolta precocemente ha un sapore amarognolo. E’ possibile trovare questa pianta in qualsiasi luogo: è molto forte e riesce ad adattarsi a qualsiasi ambiente e diversi tipi di terreno, sia paludosi che asciutti.
Il sapore è simile a quello di un fungo porcino, è proprio per questo è ottima per preparare delle minestre dal sapore forte ed intenso.
Un altro uso che se ne può fare, è quello di poter preparare un ottima tisana, ideale soprattutto d’inverno per curare raffreddore. Aiuta molto nello scioglimento dei muchi e la loro espulsione. L’unica cosa che però bisogna fare, farla essiccare, anche se poi perderà gran parte dei suoi benefici.
Come preparare l’infuso di piantaggine
La preparazione è semplicissima, ti basteranno:
- 3 cucchiaini di foglie secche di piantaggine
- 250 ml di acqua bollente
Lascia le foglie secche in infusione per 10 minuti, filtra il tutto e fai raffreddare.
Puoi ripetere questa operazione per 2/3 volte al giorno.
Utile per infiammazioni e ulcere del cavo orale e per depurare stomaco e intestino.