Siamo a tavola con i nostri amici e prima di congedarci diciamo “questo è il bicchiere della staffa”. Cosa significa e da dove nasce questo modo di dire? In effetti ci sono diverse idee al riguardo vediamole tutte.
Il bicchiere della staffa
Vi sarà capitato di essere a cena con gli amici e di sentire qualcuno di loro dire: “questo è il bicchiere della staffa“. Probabilmente vi sarete chiesti cosa significhi, ma nella maggior parte dei casi avete fatto finta di niente e avete assecondato la serata. Ma in cosa consiste questo “bicchiere”? Per farla breve e chiara, si intende l’ultimo bicchiere alcolico della serata, quello che si beve prima di congedarsi. Ora sappiamo cosa si intende con questo modo di dire, ma da dove nasce?
In effetti ogni detto o modo di dire ha una sua origine, legata ad un abitudine o ad un fatto accaduto nel passato. Di certo questo modo di dire non è diverso e analizzandolo possiamo intuire già le sue origini. Si parla di “staffa“, ed è proprio questo l’indizio principale. La “staffa” è un pezzo di ferro pendente al lato della sella del cavallo, questo permette al cavaliere, di inserire i piedi al suo interno. La staffa è fondamentale per salire a cavallo, soprattutto quando questi sono molto alti, ma è anche importante per mantenere un certo equilibrio quando si cavalca. Tenendo questo a mente ora, andiamo ad analizzare le storie che sono ritenute genitrici di questo modo di dire.
Storia e origini
Iniziamo con la prima ipotesi, che sarebbe anche riportata in un libro storico del 1988. In questo libro si parla di una coppia di novelli sposi: Gilberto I di Borbone (conte di Montpensier) e Chiara Gonzaga. La coppia era in viaggio di nozze verso la Francia, ma durante il loro viaggio fecero sosta a Torino (1481). Sostarono presso l’Osteria San Giorgio e prima di partire per una cavalcata intorno a piazza Castello, venne offerto loro un bicchiere di buon vino. A quanto pare nel momento in cui sorseggiarono il vino, i due sposini si trovavano già a cavallo e quindi avevano i piedi nella staffa. Seconda questa prima ipotesi quindi sarebbe proprio questa la storia che ha dato vita al detto.
C’è però un’altra storia che sembrerebbe avere più riscontro ed ha una data più recente. Si colloca infatti nel XIX secolo in Toscana, dove osti e locandieri avevano un’abitudine di cortesia verso i signori che frequentavano le loro locande. Come ben sappiamo in quel tempo il “mezzo” utilizzato per spostarsi da un luogo all’altro era proprio il cavallo. Quando i signori avevano finito la loro sosta presso la locanda, osti e locandieri accompagnavano i signori a cavallo. Prima di congedarli però, offrivano loro un bicchiere del miglior vino che avevano. Questo era ritenuto un segno di rispetto, ma anche un invito a tornare.
Questa abitudine sembrerebbe essere anche riconducibile alle buone maniere del padrone di casa che aveva ospiti. Quando l’ospite stava per lasciare la casa e salire così sul proprio cavallo per rimettersi in viaggio, era consuetudine offrire un bicchiere di vino per augurare buon viaggio. Insomma il “bicchiere della staffa” era ed è un modo di concludere un incontro e augurare un buon ritorno a casa.