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Perché si dice ʻBuon appetitoʼ? Le origini del detto

La maggior parte delle persone, prima di consumare un pasto, augura buon appetito. Ecco da dove proviene il popolare detto.

Ormai, di certo, da generazioni e generazioni, è considerata una forma di educazione dire ʻbuon appetitoʼ quando si è riuniti intorno a un tavolo.

Le buone maniere a tavola

Anche al giorno d’oggi, nonostante la forte crisi economica in corso, a quanto pare, uno degli svaghi a cui nemmeno gli italiani rinunciano è l’uscita a cena o a pranzo.

Persone che apparecchiano (Freepik) – Wineandfoodtour.it

In genere, quindi, quando si ha del tempo libero, spesso e volentieri, si considera un’occasione piacevole quella di consumare un pasto insieme con i propri famigliari o amici.

Le opzioni, in tale frangente, peraltro, sono davvero tante, dato che, per l’appunto, è possibile scegliere tra numerosi locali e ristoranti differenti. Inoltre, c’è chi ama invitare gli ospiti alla propria abitazione, preparando qualche speciale manicaretto.

In questo caso, però, sarebbe sempre bene avere a mente tutte quelle piccole e grandi regole che fanno di noi delle persone bene educate. Non ci vogliamo dilungare a dismisura sull’argomento, ma, perlomeno, ricordare qualche dovere che è trascritto nel famoso Galateo.

Così, per esempio, le buone maniere prevedono di non avvicinarsi mai al piatto con la testa, bensì di portare il cibo alla bocca soltanto con l’ausilio delle posate.

Telefono (Freepik) – Wineandfoodtour.it

Poi, ancora, prima e dopo aver sorseggiato una qualsiasi bevanda, è necessario pulire la bocca con il tovagliolo. Di questi tempi, per di più, si potrebbe introdurre una nuova regola, cioè quella di non usare mai il telefono quando si è seduti a tavola.

Da cosa deriva l’augurio: ʻBuon appetitoʼ

Ci sono alcune formule che, in genere, sono entrate nell’immaginario comune e che rappresentano una sorta di certezza per molte persone. Una di queste è, per l’appunto, augurare ʻbuon appetitoʼ prima di un pasto.

Persone a tavola (Freepik) – Wineandfoodtour.it

In realtà, probabilmente, vi sorprenderà sapere che il Galateo disprezza questo popolare modo di dire. Infatti, in passato, l’aristocrazia si riuniva a tavola con lo scopo di conversare e magari di raggiungere degli accordi.

Il cibo, quindi, era soltanto un pretesto, per questo motivo, quindi, non è elegante il famoso augurio, perché prevede prettamente di soddisfare lo stomaco e non certo di raggiungere degli obiettivi di livello più alto.

Coloro che, invece, per forza di cose, erano più affamati, rientravano nella categoria dei servi. Per tale ragione, infatti, probabilmente questo augurio era riservato solo alle persone di rango inferiore proprio da parte di chi apparteneva ai ceti più elevati.

Dopo questa spiegazione, perciò, è facile intuire che dall’aristocrazia, all’epoca, non era certo una forma di educazione, bensì poteva persino essere considerata un’offesa.

Insomma, adesso che conoscete le origini di tale diffuso modo dire, forse, la prossima volta ci penserete due volte prima di dirlo a qualche vostro famigliare o amico.