Cin-Cin è un’espressione ormai molto diffusa in Italia. Tuttavia, forse, non tutti conoscono le sue origini. Ecco da cosa deriva.
È pratica comune, quando si brinda, usare l’espressione Cin-Cin. Comunque sia, forse, non tutti sanno esattamente che cosa significa.
Il brindisi con lo spumante
Ci sono dei momenti speciali che sono davvero adatti per brindare e per festeggiare insieme con i nostri amici e con i famigliari.
In genere, le situazioni migliori per, così dire, alzare i calici sono i compleanni, una promozione sul lavoro, una particolare ricorrenza, e quant’altro.
Insomma, gli italiani, spesso e volentieri, trovano svariate ragioni per stare insieme e condividere dei momenti di allegria e serenità.
In Italia, peraltro, come si sa, la produzione di vini e di spumanti è decisamente attiva. Così, non è difficile prendere una decisione quando si tratta di fare un brindisi. Anzi, a voler guardare, ci sono tanti spumanti nostrani che si adattano perfettamente a occasioni di festa.
In primis, potremmo prendere in considerazione il rinomato Franciacorta che, in questo settore, è davvero un’eccellenza.
Per esempio, menzioniamo il Franciacorta Brut DOCG, il Nature Rosé Millesimato DOCG, il Bellavista, e via discorrendo.
Spostandoci in un’altra zona d’Italia, invece, potremmo ricordare il Trentodoc, e poi, ancora il Caprai Spumante metodo classico Brut.
Insomma, già solo da queste poche righe si può evincere che nel Bel Paese ci siano numerose cantine importanti che producono spumante di qualità.
Comunque sia, c’è persino un’etichetta che impone dei comportamenti precisi quando si tratta di fare un brindisi.
Senza dilungarci troppo, dunque, potremmo sottolineare che, di solito, se si è tra le mura domestiche, dovrebbe essere il padrone di casa a prendersi la briga di stappare il tappo.
In secondo luogo, il galateo ci informa che il tappo dovrebbe essere rimosso senza che si faccia il cosiddetto botto.
Inoltre, sarebbe meglio che il vino non uscisse dalla bottiglia e che non ne percorresse grossolanamente il collo.
Se vi chiedete, inoltre, quale sia la temperatura adeguata per servire le bollicine, allora, è arrivata l’ora di scoprirlo.
Ecco perché si dice Cin-Cin
Anzitutto, quando si hanno ospiti, è importante sapere che una bottiglia di spumante non può essere portata in tavola a temperatura ambiente.
Il padrone di casa, infatti, si deve ricordare di mettere la bottiglia in frigorifero almeno la sera prima e a una temperatura tra i 6 e gli 8 gradi centigradi.
Il giorno successivo, quindi, una buona idea è quella di porre la bottiglia in un secchiello riempito con del ghiaccio.
Non dimenticate, peraltro, di tenere a portata di mano un tovagliolo di stoffa per evitare che l’acqua vada sulle etichette degli spumanti.
Anche il bicchiere adeguato è importante, così, è bene recuperare dei calici a tulipano che, di certo, faranno un’ottima figura.
Comunque sia, come si sa, quando si brinda tendiamo a dire ‘Cin-Cin’. Non tutti, però, sanno che cosa significhi realmente questa espressione.
Ebbene, Cin-Cin, per la verità, deriva da una parola cinese, cioè “ch’ing ch’ing”, che, in italiano, suona come ‘prego, prego’.
Per la precisione, si tratta di una formula che usavano i marinai come una sorta di buon augurio.
Il Cin-Cin, quindi, in seguito, arrivò in Europa grazie ai marinari britannici. In Italia, peraltro, ha subito fatto presa.
La ragione è che questo modo di dire ha tutta l’aria di un’espressione onomatopeica che ricorda il suono dei calici quando si accostano l’uno contro l’altro.