Il microonde è un elettrodomestico utile in cucina, ma può anche essere dannoso, ed è indispensabile sapere come usarlo e quali cibi non cuocere nel microonde.
Il microonde è uno strumento comune in molte case, utilizzato per riscaldare i cibi o scongelare gli alimenti, ma sempre più spesso viene utilizzato anche per cucinare. La tendenza di utilizzare il microonde per cucinare è in costante aumento, grazie alla praticità e alla velocità che offre. Rispetto alle metodologie di cottura tradizionali come la cottura a gas o la cottura elettrica, il microonde riduce drasticamente i tempi di cottura, permettendo di cucinare i cibi in modo rapido e senza dover utilizzare pentole e padelle.
Il microonde offre la possibilità di cuocere una vasta gamma di alimenti, come verdure, carne, pesce e riso, in pochi minuti e con una semplicità incredibile. Inoltre può essere utilizzato per cuocere in modo sano e nutriente, poiché consente di mantenere intatte le proprietà nutritive degli alimenti, almeno della maggior parte!
Nonostante l’utilizzo del microonde per la cottura degli alimenti sia molto conveniente, è importante prestare attenzione ai cibi che si cuociono e alla modalità di cottura scelta. Come con ogni tipo di cucina, ci sono alcune precauzioni che devono essere prese per garantire che gli alimenti siano cotti in modo sicuro e che i sapori e la struttura siano preservati. Inoltre, è importante notare che il microonde non è sempre la scelta migliore per tutti i cibi. Alcuni alimenti, infatti, non li possiamo cuocere nel microonde. Vediamo quali.
Cibi – cosa non cuocere nel microonde
In generale, molti alimenti possono essere cucinati nel microonde, ma ci sono alcuni alimenti che possono perdere le loro proprietà nutritive ed avere un sapore diverso se cucinati in questo modo. Ecco alcuni esempi di alimenti da non cuocere nel microonde.
- Uova intere: Le uova intere non dovrebbero essere cucinate nel microonde perché possono esplodere. All’interno dell’uovo, con il crescere della temperatura, il tuorlo e l’albume cambiano rapidamente da uno stato liquido a uno stato solido, creando vapore che viene trattenuto dentro l’involucro.
- Verdure a foglia verde: Le verdure a foglia verde come il cavolo, la bietola, gli spinaci e le foglie di barbabietola dovrebbero essere cotte a vapore, bollite o saltate. Infatti essendo ricchi di minerali e antiossidanti, cucinati nel microonde perderebbero tutte le loro proprietà. Di conseguenza, ci ritroveremmo a mangiare un cibo che non apporta alcun tipo di beneficio al nostro organismo.
- Frutta secca: La frutta secca come le noci, le mandorle e le arachidi possono diventare troppo calde nel microonde e bruciarsi, causando un sapore sgradevole.
- Cibi con involucro di alluminio: Gli involucri di alluminio non dovrebbero essere utilizzati nel microonde, poiché il metallo può provocare incendi.
- Riso crudo: Il riso crudo dovrebbe essere cotto a fuoco lento in una pentola, poiché anche in questo caso potremmo perdere tutti i nutrienti contenuti al suo interno.
In generale, l’utilizzo del microonde per cucinare gli alimenti è una tendenza sempre più diffusa e utile, ma è importante utilizzarlo in modo corretto e responsabile per evitare problemi di sicurezza e garantire che gli alimenti siano cotti in modo sano e conservino le loro proprietà nutritive.
Scongelare gli alimenti nel microonde
Dopo aver visto quali cibi è meglio non cuocere nel microonde, passiamo a un’altra pratica molto diffusa e spesso sconsigliata, quella di scongelate gli alimenti nel microonde.
Scongelare la carne nel microonde può essere pericoloso a causa dell’irregolarità del processo di scongelamento che può portare a una cottura disomogenea. Ciò aumenta la possibilità di proliferazione batterica, poiché i batteri iniziano a moltiplicarsi nelle zone scongelate e contaminano l’alimento.
Il Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti consiglia infatti l’uso del microonde per lo scongelamento solo in determinate condizioni, ad esempio se la carne viene cotta immediatamente dopo essere stata scongelata, in maniera tale da prevenire la crescita di batteri.