Dai tempi dei Greci la Calabria viene chiamata “enotria”, ossia la terra del vino. Con ben 10 etichette DOP e 10 IGT, questa regione del Sud Italia oggi brilla nel panorama enologico italiano. Siete curiosi di conoscere quali sono i più importanti vitigni calabresi e da dove deriva l’appellativo “enotria”? Scopriamolo insieme.
La terra del vino amata dai Greci
C’era un tempo in cui la Calabria era la regione italiana con la più spiccata vocazione per la viticoltura. Nessun’altra zona della nostra amata penisola era paragonabile a lei. Per la vasta quantità di terreni destinati ai vigneti, gli antichi Greci la chiamarono “enotria“, la terra del dio Bacco. Questo appellativo però non deriva solo dal vino, ma anche da un altro motivo.
Infatti dalla fine dell’età del bronzo al IV sec.a.C., queste terre erano abitate dagli Enotri, una popolazione che proveniva dalla Grecia, più precisamente dal Peloponneso. Le fonti li identificano come i primi colonizzatori dell’Italia meridionale, quelli che poi successivamente presero il nome di Itali dal nome di un loro re (Italo).
Sia Dionigi di Alicarnasso che Aristotele ci hanno tramandato notizie relative agli Enotri e del loro re Italo che da nomadi li fece diventare agricoltori sedentari, cambiando anche il loro nome in Itali.
Quella che un tempo era la zona d’Italia con più vitigni, oggi dopo due millenni di storia è la quindicesima regione italiana per superficie coltivata a vitigni (per avere un’idea si tratta di una superficie pari a quella coltivata al Nord Italia solo in provincia di Trento).
I migliori vini calabresi
La coltivazione dell’uva in enotria, ovvero in Calabria risale all’epoca dei Greci. Oggi questa regione è coltivata per il 75% a vitigni a bacca rossa. Il più famoso è il gaglioppo, un vitigno nobile e selvaggio, di rara eleganza. Caratterizzato da un bouquet delicato che ricorda il geranio e i frutti di bosco, in bocca risulta fresco e asciutto. Questo vitigno copre il 40% della produzione dell’intera regione.
Altri vitigni calabresi sono il greco nero, il Manzoni bianco, il magliocco canino, il pignoletto, il greco bianco, il lacrima, la malvasia bianca, l’alicante, il nerello cappuccio, il Sangiovese e l’Aglianico.
Mentre i vini rossi calabresi sono corposi e intensi, quelli bianchi sono fruttati e freschi, oltre che delicati e secci. Con i vini rossi si sposano bene primi piatti di terra e secondi di carne, mentre con i bianchi i primi di mare, frittura mista di gamberi e calamari, ma anche frutti di mare crudi, sushi e sashimi.
Un rinomato vino rosso calabrese è il Cirò DOC Classico Superiore Riserva, mentre se preferite un rosato vi consigliamo il Calabria IGT Terre Lontane Librandi, un vino fresco e fruttato.