Chi ama il vino avrà notato che viene conservato in bottiglie dal fondo concavo. Sapete il motivo di quest’insolita forma? Spunta finalmente la verità.
Il vino, è tra le bevande più antiche al mondo. Risale alla preistoria, direttamente dalla lingua latina vīnum. Addirittura negli scavi di Pompei, ultimamente, sono stati ritrovati contenitori di vetro che ne testimoniano la conservazione e quindi il consumo.
Per essere più precisi, le prime tracce di vino – ovvero di tralci di vite – risalgono addirittura all’età della pietra, precisamente al periodo Neolitico e Paleolitico. Varie scoperte sono state fatte in questi lunghi anni, grazie alla passione di diversi archeologi grazie ai ritrovamenti di resti di contenitori sia in terracotta, che in vetro. E’ così che si è ricostruita la storia della ‘bevanda degli Dei’.
Con tutto ciò che è emerso dagli scavi, gli archeologi hanno finalmente potuto stabilire dov’è che gli antichi facessero fermentare l’uva e dove conservassero il vino stesso. Collocare la nascita di una bevanda ancora oggi molto amata, in un’epoca così lontana del tempo, ha stupito un po’ tutti: nessuno avrebbe mai pensato che fosse così antica.
Solo però facendo un passo indietro possiamo capire per quale motivo oggi le bottiglie di vino hanno un fondo concavo. Ad onor del vero, i maestri nella fermentazione delle uve, furono gli Egizi, che negli anni divennero dei veri e propri esperti.
Pian piano affinarono le loro tecniche enologiche, fino a diventarne i depositari di questi antichissimi processi: dalla raccolta alla conservazione. Negli anni a seguire, il vino, non essendo arrivato in tutte le terre abitate, divenne oggetto di scambio. In pochi potevano permetterselo, e non passò molto tempo perché divenisse la bevanda più ricercata nel mediterraneo.
Un altro metodo antico della conservazione del vino, che risale all’antichità, è quello delle vasche di pietra. Di pari passo però divenne uso comune riporre il vino in otri di pelle. Per il trasporto, invece, venivano usati enormi contenitori di terracotta che, nonostante la loro stazza, risultavano essere anche troppo delicati: si rompevano con troppa facilità.
Oggi invece la conservazione dei vini avviene in delle botti di legno. Il prodotto che finisce sulle nostre tavole è però imbottigliato in vetro (quello più buono). Chi ama circondarsi di buon vino ama anche conservalo al meglio, ovvero in cantine dove la temperature non è mai troppo alta. Ogni vino ha le sue caratteristiche, nessuno è uguale all’altro. C’è però una nota comune: tutti hanno la bottiglia con un fondo concavo. Sapete il perché?
Per secoli, dopo la parentesi antica, le bottiglie hanno avuto un unico involucro: quello di vetro. Oggi sappiamo bene che esistono anche altri materiali che possono consentire un’ottima conservazione. I primi ad utilizzare il vetro sono stati i Fenici che riuscirono a fonderlo e ad usarlo per la creazione di contenitori. Nella fusione del vetro, a temperatura molto alta, si viene a creare una bolla e con una specie di tubo.
Per lavorarlo, veniva soffiato dentro assumendo poi la classica forma di contenitore. Gli Egizi perfezionarono le tecniche di lavorazione del vetro dei Fenici e lo usarono anche per la creazione di vasi e oggetti d’arredo. In più aggiunsero il colore e la lucentezza. Inoltre, resero ben più resistente questo materiale ottimo ma molto delicato. L’unica pecca era che nessun contenitore era uguale all’altro e nessuno aveva una forma standard.
La forma più moderna è arriva con gli inglesi che si ritrovarono a non saper quale prezzo dare ai vari contenitori essendo sempre diversi, mai gli stessi. Gli astuti inglesi, infatti, attraverso uno stampo di legno iniziarono la produzione delle bottiglie, che avevano tutte la stessa forma, la stessa capienza e quindi lo stesso prezzo. E’ proprio da questo momento che la bottiglia ha assunto questo fondo particolare.
Prima dello stampo, infatti, il fondo era tondeggiante, perché col soffio non si poteva dare altra forma. Così, le bottiglie, non rimanevano in equilibrio se poggiate a terra o in dei contenitori. Con lo stampo, invece, la bolla d’aria riusciva in parte a rientrare creando per l’appunto la classica concavità. In questo modo, quindi, gli inglesi hanno risolto sia il problema della stabilità delle bottiglie sia quelle di renderle più funzionali per il consumatore. E ovviamente, rendendole tutte uguali, era più facile stabilire il loro prezzo sul mercato.
Con gli anni si è anche pensato di evitare quella conca e fare un fondo diritto, più moderno. Ma c’è da dire che si è scoperto che questa tipologia di fondo rende anche più facile sbarazzarsi di un altro problema.
Stiamo parlando di quello legato ai sedimenti insolubili della bevanda che non si possono evitare, è la fermentazione stessa che li provoca. Con un fondo di questa forma, i sedimenti evitano di disperdersi nella bevanda e finiscono così per essere ‘raccolti’ sul fondo. Oggi, tale forma, si ritiene più consona quindi ai vini spumanti e allo champagne: pare che questa forma permetta agli spumanti a contatto con il ghiaccio di raffreddarsi in un lasso minore di tempo e anche perché permette alla bottiglia una maggior resistenza agli urti.
Il fondo concavo, infine, consente anche un’impugnatura più funzionale: servire il vino con bottiglie con questo fondo risulta più facile. Si è soliti, infatti, prendere il vino dal fondo, infilando il pollice nella concavità evitando così di scaldare la bottiglia col calore delle mani. Stesso discorso per chi ama sciabolare: l’impugnatura dal fondo è un requisito fondamentale affinché avvenga correttamente.