Dopo una gustosa cena, in molti si finisce con il fare la scarpetta con il pane per raccogliere gli ultimi sapori del piatto.
Questo semplice gesto semplice può creare momenti di connessione e allegria per il piacere di condividere quel gesto d’amicizia. Ma da dove viene il termine?
Fare la scarpetta
Non c’è niente di più soddisfacente che fare la scarpetta quando il piatto è così buono che non vuoi lasciare nulla , quando il pane diventa una scarpa che calpesta il sugo e lo assorbe tutto, come una spugna impregnata di profumo.
Non c’è niente di più naturale che fare la scarpetta quando il cibo è una gioia che si condivide con gli altri, quando il pane diventa un gesto di apprezzamento e di affetto.
Si potrebbe anche leggere il gesto come un segno di apprezzamento offerto in modo visibile a chi ha cucinato, come un ringraziamento sincero.
Avete presente come si mostri questo apprezzamento in Giappone? Facendo rumore quando si “tirano su i noodles“?
Ebbene equivale a ciò , quindi degustare sonoramente il brodo, aspirare gli spaghetti e in certi casi persino eruttare sono gesti del tutto comuni e addirittura elogiati.
Quando il gesto imbarazza
Ma c’è anche qualcosa di più imbarazzante che fare la scarpetta quando il pranzo o la cena sono formali e pieni di regole quando il pane diventa un segno di maleducazione e di mancanza e lo si nasconde sotto il tovagliolo, come una colpa da nascondere
Perché fare la scarpetta non rientra nel galateo a tavola perché è considerato un’azione da “morti di fame” o da poveri perché si dovrebbe usare le posate e non le mani per pulire il piatto e perché si dovrebbe lasciare sempre un po’ di cibo, per non sembrare avidi.
Non ci si dovrebbe vergognare di fare la scarpetta, perché è un modo di esprimere il proprio gusto verso il cibo consumato, diciamo quasi un modo di onorare il cibo e chi lo ha preparato. Inoltre è un modo di vivere la tavola con una tranquilla allegria.
Origini della scarpetta
Senza dubbio, “Fare la scarpetta” è un modo di dire italiano che significa prendere sugo e salse dal piatto usando un pezzo di pane.
Il pane che usiamo per fare la scarpetta ha una forma simile a una scarpa. Quando lo immergiamo nella salsa morbida, diventa una “scarpa strategica” che assorbe il sapore del condimento.
Non è chiaro da dove provenga questa espressione, ma ci sono diverse idee. Alcune possibili spiegazioni sono:
- La “scarpetta” è una pasta concava che si usa per prendere il sugo;
- Il termine “scarpetta” si riferisce a un gesto da “molto affamato“, che consiste nel strofinare il pane sul piatto come la suola di una scarpa sulla terra;
- La “scarpetta” indica come il pane si modella quando lo si passa sul piatto, assomigliando a una scarpa con la gamba che sporge;
- Il termine “scarpetta” ha origine da “scarsetta“, che si riferisce alle situazioni di povertà in cui non si poteva permettersi di sprecare il cibo.
“Fare la scarpetta” è visto come un modo per dimostrare apprezzamento per il piatto appena mangiato, ma al contempo è considerato poco raffinato secondo le regole del galateo.
In ogni caso, secondo le regole di buona educazione, è accettabile fare la scarpetta usando le posate invece delle mani. Questa pratica è un’arte tipica italiana che si sposa bene con piatti gustosi come lo spezzatino al sugo, le polpette al sugo, il baccalà alla pizzaiola o il ragù alla bolognese.
Alcune semplici regole del galateo a tavola
Se vuoi fare una buona impressione a tavola, segui queste semplici regole di galateo:
- Lavati le mani prima di sederti a tavola;
- Saluta le persone presenti con una stretta di mano non troppo forte e non troppo lunga;
- Siediti alla giusta distanza dal tavolo, né troppo vicino né troppo lontano;
- Tieni la schiena dritta e le braccia lungo i fianchi;
- Non appoggiare i gomiti sul tavolo e non allungare le gambe sotto al tavolo;
- Appoggia il tovagliolo sulle ginocchia e usalo per tamponare la bocca quando necessario;
- Non infilare il tovagliolo nel colletto della camicia o legarlo intorno al collo;
- A fine pasto, riponi il tovagliolo alla sinistra del piatto, senza ripiegarlo;
- Conosci l’apparecchiatura a tavola e segui le indicazioni dei padroni di casa.
- Usa le posate partendo da quelle più esterne e procedendo verso quelle più interne, in base al numero di portate;
- Tieni il coltello nella mano destra e la forchetta nella mano sinistra, con la lama rivolta verso il piatto e i rebbi verso l’alto;
- Non portare mai il coltello alla bocca, ma usalo solo per tagliare;
Non incrociare mai le posate sul piatto, ma tienile parallele;
- Durante le pause, metti le posate nel piatto rivolte verso il basso, nella posizione delle 20.20 dell’orologio;
- A fine pasto, metti le posate nel piatto rivolte verso l’alto, nella posizione delle 6.30 dell’orologio;
- Non toccare mai gli alimenti con le mani, tranne per il pane e i grissini, che devi prima spezzare e poi portare alla bocca;
- Dopo aver spezzato il pane, poggialo sul piccolo piattino davanti a te, sulla sinistra.
- Non fare la scarpetta con il pane;
- Mangia in modo educato, senza fare rumore o gesti sconvenienti;
- Mastica con la bocca chiusa;
- Non parlare mentre mangi.
Segui queste semplici regole e farai una buona impressione a tavola, a casa tua o in un ristorante.