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Penny Licks, i gelati mortali di epoca vittoriana

Andiamo alla scoperta dei Penny Licks, i gelati, di epoca vittoriana, che – in molti casi – sono risultati mortali. 

Anche se – a primo sguardo possono sembrare dei semplici e normali gelati in bicchiere, i Penny Licks, in realtà, in epoca vittoriana sono stati la causa della morte di tantissime persone. Scopriamo dunque insieme la storia di questo dessert mortale.

Penny Licks, il gelato mortale di epoca vittoriana

In epoca vittoriana, per strada si vendevano i cosiddetti Penny Licks ossia dei gelati serviti in un bicchiere di vetro. Fin qui sembra nulla di strano, in quanto anche nelle moderne gelaterie sono serviti gelati artigianali nelle moderne coppette di vetro o di altro materiale.

Venditore di Penny Licks (wineandfoodtour.it)

Anche se però, a primo acchito, possano sembrare dei semplici gelati da assaggiare, per l’appunto, leccandoli con la lingua, in quel periodo, in Inghilterra, furono la causa di tante morti, tra bambini ed adulti.

Vi chiederete come un gelato abbia potuto provocare il decesso di tante persone, giustamente, ma – in realtà – esiste una spiegazione più che esaustiva.

Da cosa era provocata la morte

Ebbene, se vi foste trovati a passeggiare tra le vie di Londra, in epoca vittoriana, vi sareste facilmente imbattuti in un venditore di gelati, avreste fatto la fila per acquistare un gelato in bicchiere, al costo di un solo penny (da qui deriva il nome dello stesso, ossia “penny” che si riferisce alla moneta, “licks“, perché si leccava).

Anche se il prezzo di tali gelati era decisamente modico c’è da dire che, col senno di poi, l’acquisto di tale gelato era – in sostanza – una pessima idea.

Penny Licks (wineandfoodtour.it)

Questi bicchierini di vetro, dall’aspetto semplice e non tanto capienti, in cui era servito il gelato permettevano – per l’appunto – di mangiare il gelato semplicemente leccandolo, senza utilizzare il cucchiaino, come – di solito – facciamo oggi.

Dopo aver leccato il bicchiere, dunque, lo si restituiva al gelataio ambulante che lo avrebbe, poi, riempito di nuovo per darlo, in un secondo momento, ad un altro cliente: la cosa sconvolgente è che non era sottoposto a lavaggio.

O, meglio, a volte – ma non in tutti i casi, dunque – il bicchierino in questione era immerso in una bacinella d’acqua stagnante, cosa che poteva peggiorare anche di più la situazione, dal punto di vista igienico-sanitario, in quanto – insieme al bicchierino – erano passati anche vari tipi di germi e malattie, tra le quali possiamo annoverare il colera e la tubercolosi.

In questo modo, dunque, si dava il via a una serie di epidemie. Tale consapevolezza, però, arrivò più tardi, in quanto fu necessario diverso tempo per capire la connessione tra i gelati e le malattie che gli stessi diffondevano.

D’altronde, nella prima metà dell’800 si pensava che le malattie si diffondessero mediante i miasmi, ossia esalazioni malsane di acqua contaminata o sostanze in decomposizione. Nel 1889, fu vietata la vendita dei Penny Licks.

Daniela Caruso

Sono laureata in Culture Digitali e della Comunicazione alla triennale e in Comunicazione Pubblica Sociale e Politica alla magistrale. Da anni, lavoro nel mondo digitale e nell'editoria online. Sono appassionata di viaggi, tecnologia, disegno, manga ed anime, ma anche di lettura e scrittura.