Il pecorino è un formaggio italiano stagionato dal sapore salato e intenso che solitamente viene mangiato grattugiato e usato per condire pasta o insalate. In realtà oltre a quello romano che tutti conosciamo e usiamo, esistono anche altre varianti come il siciliano, il toscano e il sardo. Siete curiosi di saperne di più su questo delizioso formaggio e scoprire come usarlo in cucina?
Il formaggio di Polifemo
Tutti conoscono il suo sapore intenso e inconfondibile, ma pochi sanno che il pecorino è uno dei formaggi più antichi del mondo e uno dei primi inventati dall’uomo. Viene citato persino dell’Odissea di Omero quando Ulisse si rifugia nella grotta del gigante Polifemo insieme ai suoi compagni di viaggi e al suo interno ci trova tante forme di formaggio di pecora. Il pecorino infatti viene chiamato così perché viene fatto con latte intero di pecora.
In Italia viene prodotto questo delizioso formaggio a pasta dura o semidura nelle regioni meridionali e centrali. Sapevate che esistono ben 30 diversi tipi di pecorino di cui 9 DOP?
Come si fa questo formaggio di pecora?
Solitamente viene usato il metodo della pastorizzazione che risulta essere anche il più sicuro. Il latte viene portato a 75°C per 15 secondi. Ciò viene fatto dopo aver aggiunto il caglio al latte. La fase più interessante però è senza dubbio quella della stagionatura del formaggio che avviene all’interno di ambienti refrigerati, ma un tempo era all’interno di grotte (come quello di Polifemo) o cantine.
Quanti tipi di pecorino esistono?
Nella bella penisola italiana ci sono 9 tipi di formaggio pecorino DOP, la cui differenza fondamentale sta nel tipo di latte. Il pecorino romano è il più amato e famoso d’Italia e viene mangiato grattugiato su amatriciana, cacio e pepe e carbonara. Diffuso già in epoca romana, come ci tramanda Virgilio ai legionari spettava una razione giornaliera di un’oncia ossia 27 grammi di questo formaggio, insieme alla zuppa di farro e al pane. Sapevate che solo l’1% viene prodotto nella regione Lazio, mentre il 97% viene prodotto in Sardegna? La stagionatura dura 5 mesi e la crosta è sottile, mentre la pasta è compatta.
Anche il pecorino sardo viene realizzato in Sardegna come quello romano. Esistono due varianti: quella dolce stagionata 20 giorni e quella matura stagionata 60 giorni. Quello maturo è piccante, quello dolce ha un sapore delicato.
Il pecorino toscano risale all’epoca degli antichi Etruschi. Anche in questo caso esistono due tipologie: quello fresco stagionato da 20 a 60 giorni e dal sapore delicato e quello stagionato che è appunto stagionato 4 mesi e il cui sapore è intenso.
Ci sono poi il pecorino di Picinisco Dop, tipico della Valle di Comino e quello delle Balze Volterrane, fatto con caglio vegetale di cardo selvatico e caratterizzato da un retrogusto vegetale.