La rapa bianca era molto diffusa in Europa, prima dell’arrivo della patata nel XVI secolo, nelle cucine più umili. È una verdura ricca di acqua, disintossicante e antiossidante, ricca di fibre, di vitamina C, B e di acido folico. Povera di grassi è indicata per le diete ipocaloriche.
Appartiene alla famiglia delle brassicacee, con una radice grossa e carnosa. Molte ricette tradizionali regionali sono composte con la rapa. Cruda è ottima con solo dell’olio e sale, nelle insalate, per esempio. Cotta è usata in più versioni. La polpa croccante e leggermente dolce della radice è economica e nutriente. Per beneficiare delle sue proprietà è consigliabile cuocerla al vapore, al forno o in padella.
Tempo di preparazione 25 minuti
Porzioni per 4 persone
Prendete la rapa ed eliminate le foglie esterne, poi spazzolatela sotto l’acqua. Eliminatene il torsolo e fatene dei cubetti di circa 2 cm.
Mondate i funghi e divideteli a metà, a listarelle o in quarti in base alla loro grandezza. Lavate, asciugate e tritate fino fino il dragoncello.
Preparate la panna vegetale facendola sobbollire in un pentolino. Aggiungeteci un po’ di acqua se troppo densa, poi il vino bianco, il lievito in scaglie e fate cuocere per meno di 10 minuti.
Cuocete normalmente le bavette e 5 minuti prima del termine della cottura aggiungete i cubetti di rapa e terminate di cuocerli insieme.
Intanto che cuoce la pasta, soffriggete i funghi nell’olio per 5 minuti. Aggiungete il malto di riso e il dragoncello. In questo modo i funghi si glassano nel malto di riso. Regolate con sale e pepe.
Scolate le bavette con la rapa senza farla sgocciolare completamente. Mischiateli con la salsa e servite.
Con questo piatto che lascia un retrogusto leggermente piccante per la presenza della rapa bianca, ma risulta dolciastro grazie ai funghi glassati, il vino da abbinare non è di facile scelta. Qui più che mai il gusto personale fa da padrone.
Personalmente mi trovo bene con un Timorasso, un vino bianco piemontese, dolcemente fruttati e floreale, ma mediamente corposo. Altra mia scelta è sicuramente la Ribolla Gialla macerata, quindi più intensa e corposa della ribolla classica.
Salva