Come accade a Napoli, anche nella Città Eterna la Pasqua è una festività all’insegna delle tradizioni. I romani non rinuncerebbe mai ad una fetta di corallina o di torta al formaggio, ma anche ad un assaggio di agnello o di coratella con i carciofi. Siete curiosi di sapere quali sono i piatti immancabili sulle tavole dei romani? Scopriamo che sapore ha la Pasqua a Roma.
I piatti tipici della Pasqua a Roma
Sulle tavole dei romani a Pasqua non può mai e poi mai mancare la corallina. In realtà questo salume per tradizione si mangia a colazione la domenica di Pasqua. Fatta con carne di maiale, questo prodotto tipico pasquale ha un sapore dolciastro e viene mangiato tagliato a fettine doppie con accompagnamento di pane e un bel calice di vino rosso.
Le tradizioni si onorano e i Romani non mancano mai di mangiare sua maestà la corallina a Pasqua. Questo gustoso salume è il protagonista anche di Pasquetta, del tipico picnic fatto con amici durante la gita fuori città.
Altra protagonista indiscussa della tavola di Pasqua a Roma è la pizza al formaggio, da non confondere con quella che si ordina in pizzeria. Si tratta di una ricetta che ha origini umbre. Si presenta come una torta salata alta, morbida e saporita. Viene mangiato come antipasto a pranzo la domenica di Pasqua insieme ai salumi affettati e ai formaggi (un po’ come si fa con il casatiello a Napoli).
Un altro elemento onnipresente sulle tavole dei Romani è l’uovo sodo dipinto. La tradizione vuole che a Pasqua si mangiano le uova sode, ma nella Città Eterna vengono presentate a tavola con i gusci dipinti e non sgusciate come accade in altre città italiane.
Agnello, vignarola e coratella con carciofi a tavola a Pasqua
Non è Pasqua a Roma senza agnello, vignarola e coratella con carciofi, piatti sempre presenti sulle tavole dei romani. L’agnello è il secondo piatto tradizionale della domenica di Pasqua praticamente in ogni parte d’Italia. A Roma però si mangiano le costolette di agnello, impanate e fritte, oppure l’abbacchio con patate al forno o alla scottadito. Vengono chiamate scottadito perché la caratteristica fondamentale è mangiarle quando scottano e sono talmente bollenti che ti bruci le dita, ma non importa e le mordi lo stesso.
La vignarola, invece, è un contorno tipico romano a base di fave, piselli, carciofi e lattuga cucinato in padella insieme al guanciale. Infine la coratella con carciofi è a base di interiora di agnello con contorno di carciofi.