Volete preparare delle buonissime cotolette di pollo o di carne rossa? Bene, allora oltre a procurarvi della carne di qualità, dovete procurarvi anche del pangrattato. Ma se vi proponessimo di impanarle non nella maniera tradizionale ma con un pangrattato un po’ particolare e non proprio conosciuto, cosa direste? Stiamo parlando del panko. Vale la pena provarlo. Scopriamo insieme di cosa si tratta precisamente, le sue origini e la differenza con il nostro classico pangrattato.
Cos’è il panko
Il panko è una sorta di pangrattato, molto particolare, leggero e soffice, costituito da fiocchi di pane. È originario del Giappone e viene preparato, nello specifico, con il pane al latte in cassetta. È anche molto croccante e si adatta bene a diversi tipi di alimenti da impanare.
Qualche cenno storico
Il termine “pan” in giapponese vuol dire “pane“. Ecco perché questo particolare pangrattato si chiama panko. Per quanto riguarda le origini, è bene precisare che il pane fu importato in Giappone da parte dei missionari portoghesi nell’anno 1543. Appena dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, il pane cominciò a diventare molto popolare in terra nipponica, grazie al grano che fornivano le popolazioni occidentali.
I cuochi erano soliti preparare il panko con il shokupan, il pane al latte (un pochino dolce) molto leggero e morbido, il quale veniva trasformato in fiocchi.
Differenze tra panko e pangrattato
Il pangrattato, che conosciamo e utilizziamo in cucina, è ricavato dal pane secco che viene macinato o pestato. Si può utilizzare anche nelle minestre e per addensare le salse. La particolarità è che riesce a portare via l’olio dai fritti, rendendoli molto friabili, perché incorpora l’aria. Il risultata finale è, quindi, un fritto decisamente più leggero rispetto a quello fatto con la panatura tradizionale.
La ricetta del panko fatto in casa
Oggi il panko è un prodotto che viene prodotto industrialmente ma ciò non toglie che si possa preparare anche a casa propria. L’operazione è davvero semplicissima: non avendo a disposizione il pane al latte tipico del Giappone, si può optare per del pane in cassetta (tipo il pan carrè) frullando in un frullatore o mixer e ottenendo così dei fiocchi.
In tal modo è pronto all’uso ma se si vuole conservare, allora bisogna fare la stessa operazione e metterlo in forno a circa centoventi gradi, per soli cinque minuti. Poi, va chiuso in un contenitore ermetico. Si mantiene integro per un mesetto all’incirca. Volendo, si possono aggiungere anche degli aromi.
Ricette con il panko
É ora di sperimentare qualche ricetta e di constatare se effettivamente vi piace il risultato finale. Potete, ad esempio, preparare delle zucchine o dei gamberi impanati nel panko oppure il pollo fritto croccante, un must della cucina.
E ancora le polpette di orata con panko e gazpacho piccantino. Anche la fetta di salmone si può impanare con un po’ di panko. Potete aggiungerlo anche alla minestra, nei mesi invernali, e alle insalate nei mesi estivi e non solo. Queste sono delle buone e gustose idee da cui potete partire, per poi sperimentare altre ricette.