Sapete cos’è l’ouzo? Questo prodotto, dal nome molto particolare, forse non è conosciuto proprio da tutti. Gli amanti della Grecia, però, non possono conoscere l’ouzo, ovvero la bevanda più in voga in terra ellenica. Dovunque si vada in Grecia, c’è l’ouzo. Viene, infatti, servito sulle spiagge e nei locali tipici.
Vediamo nello specifico com’è composto, quali sono le sue origini e come si può utilizzare in cucina.
Cos’è l’ouzo? Storia e origini
L’ouzo è un distillato, che si ottiene dal mosto d’uva e che ha un alto grado alcolico, pari a 40/50 gradi all’incirca. I maggiori produttori di ouzo sono gli stabilimenti situati nelle città di Plomari e Agiasos (isola di Lesbo). In uno di questi stabilimenti, c’è anche un museo dedicato al distillato. Per quanto riguarda il nome, le origini sono del tutto incerte. Per quanto concerne il sapore, invece, è aromatizzato all‘anice e alla liquirizia ed il colore è biancastro, simile al latte.
Per quanto riguarda le origini, non ci sono notizie del tutto certe. Tuttavia, secondo una scuola di pensiero, l’ouzo deriverebbe da un distillato, il raki, presente nell’epoca dell’impero ottomano. Poi, l’ouzo si è diffuso nel XIX secolo, subito dopo l’indipendenza greca. Infine, a partire dal 1932, è stata messa a punto la tecnica di distillazione che si serve dei distillatori di rame, tutt’oggi utilizzata.
Le proprietà e i benefici dell’ouzo
L’ouzo non è soltanto un distillato da bere in buona compagnia, accompagnandolo con pietanze salate, su una bella spiaggia greca o direttamente a casa propria ma, a quanto pare, è anche impiegato come cura ad alcuni malanni. Ad esempio, viene utilizzato nella fase della dentizione per dare sollievo alle gengive dei piccoli oppure per combattere i fastidi dovuti al mal di testa e al mal di stomaco.
Come si prepara
Il primo step per la preparazione dell’ouzo è la pressatura dell’uva (fresca e passa). Si aggiungono poi le erbe aromatiche e le bacche. Gli altri ingredienti che si aggiungono solo la radice di angelica, la menta, la liquirizia, il finocchio, la cannella, i fiori di cedro, le nocciole, il coriandolo e il chiodo di garofano. L’alcol si lascia riscaldare nel distillatore in rame. Si ottiene così una bevanda alcolica che si lascerà riposare per molti mesi e, in seguito, si mescolerà con l’acqua.
Gli usi in cucina
Questo distillato si sposa benissimo con i frutti di mare ma non solo. Si può ad esempio aggiungere alla cipolla nella preparazione di insalate, piatti a base di carne e pite greche. È ottimo anche aggiunto al condimento vinaigrette e per marinare la carne o i crostacei, per dare un tocco in più. Inoltre, si sposa bene con il finocchio, le verdure e i gamberi e può essere utilizzato persino nella pasta frolla.
Alcune ricette delle tradizione greca
Abbiamo visto che, in cucina, l’ouzo è abbastanza versatile per le ricette nostrane. Se, invece, volete cimentarvi nella preparazione di alcune ricette tradizionali greche potete optare per la Makaronia me Thalassina, ovvero una deliziosa pietanza composta da pasta, gamberi, frutti di mare e da una salsa con pomodori ed erbe aromatiche. Oppure potete preparare una torta al formaggio tipica di Creta, la Sfakianopites. Per la colazione sono perfette le Dakos me Ouzo, ovvero le fette biscottate all’orzo, che vengono servite con del formaggio e dei pomodori.