Un alimento prelibato e al quanto pregiato, le ostriche sono molto apprezzate. Una cosa che però lascia tutti nel dubbio è quale sia la giusta quantità di ostriche da consumare per evitare di star male. Scopriamo insieme la risposta.
Partiamo con analizzare questo mollusco nel dettaglio. Le ostriche sono molto presenti e conosciute in Italia, Francia e Croazia, su tutte le ostriche francesi sono quelle più rinomate e conosciute. Esse però sono presenti anche nell’Oceano Atlantico e nel Mar del Nord. Benché siano un alimento non troppo calorico (199 Kcal ogni 100gr) queste risultano difficili da digerire, quindi ne è sconsigliato il consumo in persone che soffrono di cattiva digestione. Solitamente queste vengono mangiate crude ma qualcuno si cimenta anche in preparazioni cotte come ad esempio le ostriche gratinate.
Un abbinamento che invece viene spesso proposto ed è ritenuto di gran pregio è quello di ostriche e champagne. Un abbinamento molto elegante forse alla vista, ma non sarà molto apprezzato dal nostro palato. L’acidità derivata dallo champagne infatti, andrà ad alterare il sapore del mollusco rendendolo quindi meno piacevole.
Gli amanti del gusto naturale invece, optano per il consumo di ostriche al naturale o al massimo con una leggera spruzzatina di limone, in questo modo si può apprezzare al meglio il sapore naturale. Accostarlo magari ad un vino bianco secco, potrebbe essere più giusto ai fini del sapore e dell’inalterabilità d’esso. Ma che dire della quantità giusta da consumare? Scopriamola insieme.
Quando ci ritroviamo al ristorante spesso la quantità di ostriche che ci viene servita varia dalle 4 alle 6 a persona. Ovviamente questa è una porzione indicativa e ognuno sarà libero di chiedere il bis, ma qual è la giusta quantità? Non possiamo dare un numero o una quantità precisa, poiché ognuno ha il proprio metabolismo e la propria capacità digestiva, ma sapere alcune cose può aiutarci nel compiere la giusta scelta.
Abbiamo già anticipato che digerire le ostriche non è molto semplice per il nostro organismo, quindi una persona che soffre di reflusso o cattiva digestione farà bene a non eccedere nel consumo onde evitare di stare male.
Altro fattore da tener conto è la quantità di sodio presente in questi molluschi. La loro polpa è infatti ricca di acqua di mare, infatti è risaputo che i molluschi siano filtri dell’acqua stessa e ne assicurano la depurazione. Questo però li rende ricchi di sodio, chi segue una dieta iposodica fa bene quindi a evitarne il consumo o a limitarlo a una/due ostriche. Dovrebbero prestare attenzione anche coloro che soffrono di pressione alta o a problemi cardiaci. Sta quindi ad ognuno di noi scegliere la giusta quantità da mangiare ricordandoci sempre di non eccedere per evitare di star male .
Quando si comprano le ostriche per consumarle a casa è bene stare attenti a piccoli accorgimenti per evitare spiacevoli “incidenti” di percorso. Abbiamo visto che questi molluschi fungono da depuratori delle acque marine, è facile quindi trovare all’interno di esse la sabbia o residui di alghe.
Quando le portiamo a casa è bene quindi sciacquarle accuratamente e soprattutto assicurarci che la pescheria dalla quale li abbiamo acquistati, abbia usato un buon sistema di depurazione delle stesse. Se dobbiamo consumarle subito dopo l’acquisto, meglio se le facciamo aprire dal personale della pescheria, che sarà attrezzato e esperto nell’azione. Questa non è infatti molto semplice e potremmo anche ferirci cimentandoci nell’impresa nonché distruggere l’ostrica cercando di aprirla.
Se ci troviamo al ristorante invece, questo problema non sorge, poiché sarà il personale addetto alla cucina a preoccuparsi di farci arrivare delle ostriche ben pulite e prive di residui.