Due turisti romani ordinano due caffè e 2 bottigliette d’acqua in Sardegna e si ritrovano a pagare una cifra davvero pazzesca.
Siamo tutti diventati VIP, o quasi. Lo dice il caro prezzi con cui molti hanno avuto a che fare questa estate. Le segnalazioni dei cosiddetti “scontrini pazzi” o “roventi” arrivano da tutto il Paese.
Per andare a scoprire le motivazioni che stanno dietro a questi rincari generali è un esercizio di ricerca piuttosto lungo e faticoso.
Ci limiteremo soltanto a parlare dell’ultimo episodio avvenuto in ordine temporale e a dare qualche consiglio per evitare di trovarsi a pagare “caro”.
Due caffè e 2 bottigliette d’acqua in Sardegna pagate a caro prezzo
Due caffè e 2 bottigliette d’acqua costate un occhio della testa. È quanto accaduto a due turisti romani in vacanza a Porto Cervo.
Ospiti in un hotel, si erano seduti al bar per consumare una semplice tazza di caffè e prendere due bottiglie di acqua.
Al momento di pagare, si è presentato il cameriere con lo scontrino. Alla vista del conto, i due sono rimasti veramente allibiti.
Porto Cervo, esclusiva località che si trova nel comune di Arzachena, in Sardegna, non è mai stata “morbida” con i portafogli dei turisti, soprattutto con quelli annoverati nella categoria “VIP”.
Ma adesso sembra che in detta categoria ci siano finiti, senza saperlo, parecchi cittadini italiani vacanzieri.
Pagare, però, 60 euro per due caffè e due bottigliette d’acqua è veramente eccessivo. Uno dei due turisti, quando è andato a chiedere spiegazioni, si è visto rispondere che “si tratta di un’esperienza e non di un semplice caffè”.
Come esperienza, indubbiamente, è bastata per i due turisti, e la ricorderanno sicuramente molto a lungo.
Contemporaneamente, a Maranello, altre persone hanno avuto a che fare con gli scontrini roventi. Infatti, una cena a base di gnocchi e tigelle è arrivata a costare la bellezza di 845 euro.
Dopo la pesante protesta dei clienti, il conto è stato abbassato a “soltanto” 585 euro. Uno di questi clienti ha raccontato che “oltre alle tigelle e allo gnocco, era presente anche qualche tagliere, che non era affatto ricco. Poi, per quanto riguarda la roba da bere, composta da bibite, bottiglie di acqua e qualche birra, abbiamo pagato 130 euro”.
Scontrini pazzi: come evitarli
In che modo possiamo evitare di pagare al ristorante questi sovrapprezzi? Il presidente di FIPE Confcommercio, Lino Stoppani, nel nostro Paese ci sono più di 300.000 ristoranti e servizi pubblici di ogni tipologia e genere.
Il segreto è di saper scegliere tenendo conto delle aspettative personali. “Tra gli obblighi di un locale”, afferma Stoppani, “c’è quello di pubblicizzare i propri prezzi. Quindi, deve predisporre il menù in modo tale da consentire al cliente di avere visione completa del costo dei piatti, ma anche se il servizio è compreso.
Insomma, quando si va in un ristorante, tutte le voci nel menù devono essere nette, chiare ed esposte per la visione al pubblico.
Alcuni consigli utili
Oltre ai consigli di cui sopra, è consigliabile, prima di ordinare, informarsi bene sulla composizione dei piatti se si soffre di intolleranze.
Quando i prezzi dei vari piatti vengono indicati a voce, meglio chiedere al cameriere di ripetere i costi più volti in modo da capire bene, evitando così intoppi.
Un ottimo modo per evitare problematiche varie è chiarire il dettaglio di ogni singola voce che compone il costo.
Poi, al momento dell’ordinazione, è opportuno anche chiedere se ci sono extra o sovrapprezzi. Infatti, alcune volte capita che se un tavolo si trova a bordo piscina oppure nel locale c’è musica dal vivo, vengono aumentati i prezzi dei piatti.
Il modo più semplice per evitare di pagare troppo è uno soltanto: alzarsi e andarsene prima di ordinare. Tutto qua.